Cari colleghi in questi giorni è apparso sul Sole 24 ore Norme e Tributi del 24 gennaio 2011 un interessante articolo dal titolo “Mobilità estesa a tutte le unità produttive”. Essendo molto ricca ultimamente la rassegna stampa dei giornali e dei siti web, probabilmente in molti di noi avranno solo di sfuggita dato una letta a questo interessante articolo, che può sembrare molto tecnico e per specialisti ma che invece rappresenta una pietra miliare fissata dalla Cassazione sull’esplosione del fenomeno Mobilità.
L’argomento in questione tocca d’altronde molto da vicino anche noi informatori scientifici del farmaco. Infatti in passato prima, ma molto probabilmente in un futuro neanche troppo lontano altre mobilità si affacceranno sul nostro settore.
In particolare a differenza di quanto in più accordi sindacali firmati finora in molte aziende del settore farmaceutico, quali Astra Zeneca, Pfizer, Sanofi Aventis, MSD, Takeda, Wyeth, etc., etc., la sentenza della Cassazione n. 22329 del 2010 sentenzia che : “I motivi che determinano la situazione di eccedenza di personale nell’ambito delle procedure di mobilità debbono trovare riferimento all’intero complesso aziendale. “
Ciò vuol dire che non è possibile, come è stato finora ignorantemente e forse scientemente avvallato da alcuni sindacati ed RSU ,attivare procedure di qualsiasi si voglia mobilità per specifici rami o parti di aziende. In particolare alcuni esempi eclatanti sono stati le mobilità effettuate per linee di prodotto anche quando da tutti erano conosciute metodiche di informazione che riguardavano lo stesso farmaco portato avanti da più linee solo teoricamente distinte.
A maggior ragione l’idea presente in alcuni manager di proporre operazioni di precisione chirurgica su alcuni specifici lavoratori và fortemente a cozzare con tale importante sentenza che d’altronde fa anche giurisprudenza costante.In particolare per gli isf sia che questi appartengano ad una linea di farmaci piuttosto che ad un’altra ,essendo tale suddivisione solo teorica và proprio ad impattare con tale sentenza. Infatti pur appartenendo a linee cosidette diverse, gli isf dipendono comunque da un unico responsabile per il servizio di informazione scientifica, da un unico responsabile per la farmacovigilanza e da altre strutture aziendali che sono anch’esse comuni ed effettuano tutti la stessa attività di informazione scientifica.
Per tali motivi, cari colleghi, aprite gli occhi e le orecchie quando sentite parlare di mobilità nella vostra azienda e prima di delegare a chius’occhi delegati sindacali incapaci o colleghi RSU imprepara