Paolo Corte
Nuove prospettive di lavoro per i laureati in farmacia e in Ctf. Così almeno prevede la proposta di legge 3899, primo firmatario Giuseppe Ruvolo del gruppo Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia, assegnato il 21 dicembre alla commissione Affari Sociali della Camera. Il testo, in sostanza, consente l’esercizio della professione nei laboratori privati di analisi chimiche, nei servizi per le tossicodipendenze, negli Istituti penitenziari con più di duecento persone tra addetti e reclusi, nelle case di cura private con almeno cento posti letto, sulle navi da crociera e nei treni a lunga percorrenza. Inoltre il disegno di legge prevede l’accesso dei laureati in farmacia e Ctf all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo grado. Commenti positivi al ddl arrivano dal presidente di Fenagifar. «Sono anni che aspettiamo una proposta del genere» spiega Paolo Corte (nella foto) «abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa di agevolare l’esercizio della professione e riteniamo importante la presenza del farmacista ovunque si dispensi un farmaco» continua Corte «è una soluzione perfetta per ottimizzare le risorse umane nel mondo della farmacia e inoltre pone l’accento sulla professionalità di tutta la categoria».
Mnlf, rischio monopolista nel progetto di legge
Sprazzi di luce e molte ombre. Così si può riassumere la posizione del Movimento nazionale liberi farmacisti in relazione al progetto di Legge 3899 finalizzato ad allargare le prospettive occupazionali dei laureati in farmacia e Ctf. Alcuni aspetti sicuramente positivi, osserva un comunicato di Mnlf, riguardano l’inserimento nei laboratori privati di analisi cliniche e nelle case di cura con almeno cento posti letto. Lasciano più perplessi, per motivi meramente economici, l’inserimento presso i servizi per le tossicodipendenze e le strutture penitenziarie. Anche la prospettiva di ridare facoltà d’insegnamento al farmacista, in sé favorevole, sembra di difficile realizzazione per carenza di risorse. Infine, conclude il suo commento il Movimento dei liberi farmacisti, la possibilità di stabilire in deroga alla pianta organica dispensari negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nelle aree di servizio della rete autostradale, è caratterizzata dalla «solita tentazione monopolista». Mnlf, infatti, vede l’intenzione di ottenere nuovi privilegi per i titolari, invece di pensare ad allargare gli spazi del libero esercizio professionale.
Farmacista33 – 12 gennaio 2011