Nel periodo gennaio-agosto 2008 la spesa farmaceutica netta è scesa dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2007. Ecco nel dettaglio i numeri di questo calo e il ruolo delle regioni. Nei primi otto mesi del 2008, riporta Federfarma, le ricette sono state oltre 366 milioni, pari a 6,24 a cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 670 milioni, con un aumento del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2007. Ogni italiano ha ritirato in farmacia in media 11,4 confezioni di farmaci a carico del Ssn. Nel mese di luglio 2008, la spesa ha fatto registrare un aumento del 3,1% rispetto a luglio 2007, a seguito di una crescita del numero delle ricette del 8,7%. In agosto, a fronte di un leggero calo del numero delle ricette (-0,6%), la spesa ha fatto invece segnare una sensibile diminuzione (-5,7%). Il fatto che, nonostante l’aumento del numero delle ricette, si sia verificato un calo di spesa è dovuto alla riduzione del valore medio delle stesse (-6,5%), cioè al fatto che vengano prescritti farmaci di prezzo mediamente più basso. Il valore delle ricette continua a calare per gli effetti degli interventi sui prezzi varati dall’Agenzia del farmaco a partire dal 2006, del crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti e delle misure applicate a livello regionale. Tra queste ultime, l’estensione in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa protonica (misure che, come previsto dalla legge 222/2007, non potranno più essere introdotte); la reintroduzione (Abruzzo e Campania) o l’appesantimento (Sicilia) del ticket nel corso del 2007; la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle Asl; la limitazione della prescrizione a una confezione per ricetta (applicata, per esempio, in Calabria). Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato Ssn godono di una riduzione dello sconto dovuto al Ssn. A subire le conseguenze di una diminuzione della spesa accompagnata da un aumento del numero delle ricette – sottolinea Federfarma – sono le farmacie che, a fronte di un incremento di attività, devono registrare un calo di fatturato: lo stato di sofferenza del settore è particolarmente grave nelle Regioni nelle quali le farmacie subiscono pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle Asl. Dunque soprattutto Campania e Sicilia, ma in parte anche Lazio, Puglia e Calabria.
Fonte: “Farmacista33“
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