Per l’Ema (European Medicines Agency), oltre Milano, sono in corsa Amsterdam, Atene, Barcellona, Bonn, Bratislava, Bruxelles, Bucarest, Copenhagen, Dublino, Helsinki, Lille, Milano, Porto, Sofia, Stoccolma, Malta, Vienna, Varsavia e Zagabria.
Per l’Eba (Autorità bancaria europea) Bruxelles, Dublino, Vienna e Varsavia (candidate anche per l’Agenzia del farmaco), Francoforte, Parigi, Praga e Lussemburgo.
I sei criteri concordati dai 27 Stati membri lo scorso giugno sono: il fornire garanzie che l’agenzia sia operativa nel momento in cui il Regno Unito lascerà l’Ue, l’accessibilità della nuova sede, l’esistenza di scuole per i figli del personale, l’accesso al mercato del lavoro e all’assistenza sanitaria per le famiglie del personale, la continuità operativa e la distribuzione geografica.
Tutti i punti di forza su cui Milano ha costruito il suo dossier e il suo spot per la candidatura, affidata a un commissario speciale, Enzo Moavero, nominato dal governo, che per portare l’Ema in casa ha stanziato 50 milioni di euro e messo al lavoro una task force di 100 esperti.
Estratto da La Repubblica del 01/08/2017