I lavoratori denunciano un uso distorto delle forme contrattuali di lavoro precario. Lavoratori reclutati tramite le agenzie private di collocamento che operano in Novartis per lunghi periodi continuativi, ma che all’avvicinarsi dei 36 mesi vengono regolarmente sostituiti da altri lavoratori
SIENA. Continua – fino a diversa decisione – lo stato di agitazione del personale proclamato dalle rappresentanze sindacali della Novartis. Iniziativa, quella riguardante i lavoratori degli stabilimenti senesi della multinazionale farmaceutica, “che è stata assunta lo scorso maggio” – spiega Marco Goracci, Segretario generale della FILCTEM CGIL di Siena – “a seguito di tutta una serie di inadempienze aziendali più volte denunciate dalla RSU e che ad oggi sono tutt’altro che risolte: trattenute sugli stipendi causate da un sistema gestionale delle presenze farraginoso e non funzionale; livelli di inquadramento del personale non in linea con le norme contrattuali; mancato riconoscimento di spettanze economiche al personale che in passato ha avuto rapporti di lavoro con Novartis tramite contratti di somministrazione”.
“Ma in modo particolare – prosegue Goracci – denunciamo l’uso distorto delle forme contrattuali di lavoro precario, in un’attività che non ha certo i connotati di una produzione stagionale. Lavoratori reclutati tramite le agenzie private di collocamento che operano in Novartis per lunghi periodi continuativi, ma che all’avvicinarsi dei 36 mesi vengono regolarmente sostituiti da altri lavoratori, i quali saranno poi oggetto in buona misura dello stesso trattamento”.
“Su un totale di circa 2.850 addetti – illustra il sindacalista – sono oltre 800 le persone dipendenti delle agenzie interinali sotto il controllo e le direttive di Novartis. Reparti lavorativi strategici dove oltre la metà del personale è con un contratto a scadenza in un continuo turn over. Una situazione non più sostenibile, tanto più in un’azienda che produce vaccini per uso umano dove gli investimenti sul personale e la loro stabilizzazione dovrebbe rappresentare il primo elemento di garanzia sulla qualità del prodotto”.
“Una multinazionale – sottolinea ancora Goracci – che periodicamente si riscopre ferma e decisa, quanto discrezionale, nei confronti dei lavoratori che a loro dire non osservano diligentemente precetti di buona condotta, ma che si fa molti meno scrupoli quando le inadempienze e i comportamenti di dubbia professionalità riguardano alte figure dirigenziali”.
“A questo punto i lavoratori – conclude il Segretario della FILCTEM CGIL – aspettano solo che la multinazionale che dovrebbe subentrare a Novartis, la Glaxo Smith Kline, arrivi quanto prima e che più che altro sappia dimostrare quell’attenzione e quel rispetto nei confronti dei lavoratori che purtroppo l’attuale azienda non considera prioritari”.
08/07/2014 – il Cittadino on line
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