Sul contratto stipulato dal ministero della Salute con Novartis Vaccines and Diagnostics per la fornitura del vaccino pandemico Focetria* all’Italia "siamo disposti a discutere con il Governo qualsiasi proposta", purché "costruttiva e plausibile". Così Rino Rappuoli, responsabile globale Ricerca vaccini della multinazionale farmaceutica svizzera Novartis, risponde ai giornalisti sui possibili margini di rinegoziazione dell’accordo da oltre 180 milioni di euro. La gran parte delle dosi di vaccino anti-influenza A finora consegnate dall’azienda all’Italia (circa 10 milioni sul totale di 24 milioni oggetto del contratto) è rimasta inutilizzata. Da qui la speranza del Governo di trovare un modo per evitare ulteriori surplus di prodotto. Rappuoli replica poi alle polemiche sulle condizioni del contratto siglato tra Novartis Vaccines and Diagnostics e il ministero della Salute italiano, un accordo che da più parti è stato giudicato troppo sbilanciato a favore del colosso farmaceutico. "Novartis ha stipulato contratti di fornitura con una cinquantina di Paesi in tutto il mondo, producendo a livello globale 100 milioni di dosi di cui la metà negli stabilimenti di Siena e l’altra metà fra il sito britannico e quello tedesco", evidenzia il responsabile Ricerca vaccini del gruppo basilese. E ”le condizioni del contratto sono state le stesse ovunque", assicura. Compresa la clausola che solleva Novartis dalla responsabilità di eventuali danni causati dal vaccino e non legati a difetti di fabbricazione. "Si tratta – puntualizza Rappuoli – di una clausola assolutamente normale quando il contratto riguarda un vaccino non ancora prodotto né registrato" presso le autorità regolatorie, come appunto avviene nel caso di un vaccino d’emergenza contro un evento eccezionale qual è una pandemia influenzale. In questo scenario, "se un Governo vuole spingere affinché un’azienda metta a disposizione il prodotto nei tempi più rapidi possibili, accetta queste condizioni"speciali.
Farmacista33 – 27 gennaio 2010 – Anno 6, Numero 13