I neo-dottori possono specializzarsi in marketing del settore, informazione scientifica, tecnologie del biotech. Il farmacista è un «mestiere che si svolge in contesti diversi».
«Laurearsi in farmacia non equivale solo “a lavorare in negozio”, come alcuni immaginano. Ci sono molte più destinazioni: dalle farmacie ospedaliere alla ricerca, dall’industria alle start up». Maurizio Recanatini, direttore del dipartimento di farmacia e biotecnologia dell’Università di Bologna, libera subito il campo da un equivoco: gli studi nel settore, al “Fabit” di Bologna o in altri atenei, non impongono uno sbocco unico di carriera. Prima di tutto, ribadisce Recanatini, il farmacista è un «mestiere che si svolge in contesti diversi». È vero che il 71% dei laureati magistrali a ciclo unico – numeri AlmaLaurea – esercita la professione in una farmacia tradizionale. Ma alla maggioranza si aggiungono un 12% attivo nelle farmacie ospedaliere e un 11% reclutato dall’industria, soprattutto per il ramo chimico.
( … continua su Il Sole 24ORE – 28 set. 2015 – di Al.Mag.)