“Ribadisco la mia contrarietà all’inserimento di ticket sanitari nella manovra economica allo studio per il mese di luglio. Altra cosa è ragionare strategicamente sulla definizione di un sistema di compartecipazione alla spesa, condiviso e concertato, in una logica di responsabilità del cittadino nei confronti della gestione della spesa sanitaria pubblica nell’ottica di un universalismo equo e solidale”. A dichiararlo è il minsitro della Salute, Livia Turco, a margine dell’incontro di ieri con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi).
L’incontro è stata l’occasione per un primo confronto con i farmacisti, offrendo alla Fofi anche l’opportunità di avanzare alcune proposte, tra cui una farmacovigilanza più attenta, una maggiore attenzione ad una capillare assistenza domiciliare, la
presenza dei defibrillatori nelle farmacie e consigli per razionalizzare la spesa farmaceutica pubblica.
Proprio in merito alla spesa, il presidente della Fofi, Giacomo Leopardi, ha spiegato che le proposte dei farmacisti riguardano anche un’efficace educazione all’uso del farmaco per ridurne lìimpiego indiscriminato, oltre a un efficace sviluppo dell’impiego dei generici al quale, aggiunge Leopardi, “confermiamo la volontà e la disponibilità di concorrere alla loro maggiore diffusione”. Ma anche piùà controlli e, ha giunto Leopardi, la possibilità di prevedere “la responsabilizzazione del cittadino anche in termini economici con forme di co-payment, tenendo anche sotto controllo le esenzioni e salvaguardando le fasce socialmente deboli”.
Secondo il presidente della Fofi, infatti, la gratuità assoluta incentiva il consumo”, tanto che la sospensione del ticket nel 2001 ha portato ad un aumento del 37% del consumo dei farmaci.
Da parte sua, Livia Turco ha espresso una “sintonia molto sincera, soprattutto sulla questione che mi sta più a cuore, quella dell’utilizzo di una realtà così capillare nel nostro Paese come le farmacie, che sono un presidio del sistema sanitario pubblico. Io credo che il punto di grande convergenza tra il mio modo di vedere le cose, il programma che devo realizzare e la vostra elaborazione, è quello di mettere così fortemente al centro il cittadino, la sua dignità e il suo diritto alla salute”.
E sulla questione dei farmaci al supermercato, la ministra ha affermato di non avere una posizione ideologicamente contraria, ma “faremo un tavolo per discutere con il Ministro Bersani, con la politica del farmaco e con tutti gli attori. E quella sarà la sede in cui si deciderà”.
L’incontro è stata l’occasione per un primo confronto con i farmacisti, offrendo alla Fofi anche l’opportunità di avanzare alcune proposte, tra cui una farmacovigilanza più attenta, una maggiore attenzione ad una capillare assistenza domiciliare, la
presenza dei defibrillatori nelle farmacie e consigli per razionalizzare la spesa farmaceutica pubblica.
Proprio in merito alla spesa, il presidente della Fofi, Giacomo Leopardi, ha spiegato che le proposte dei farmacisti riguardano anche un’efficace educazione all’uso del farmaco per ridurne lìimpiego indiscriminato, oltre a un efficace sviluppo dell’impiego dei generici al quale, aggiunge Leopardi, “confermiamo la volontà e la disponibilità di concorrere alla loro maggiore diffusione”. Ma anche piùà controlli e, ha giunto Leopardi, la possibilità di prevedere “la responsabilizzazione del cittadino anche in termini economici con forme di co-payment, tenendo anche sotto controllo le esenzioni e salvaguardando le fasce socialmente deboli”.
Secondo il presidente della Fofi, infatti, la gratuità assoluta incentiva il consumo”, tanto che la sospensione del ticket nel 2001 ha portato ad un aumento del 37% del consumo dei farmaci.
Da parte sua, Livia Turco ha espresso una “sintonia molto sincera, soprattutto sulla questione che mi sta più a cuore, quella dell’utilizzo di una realtà così capillare nel nostro Paese come le farmacie, che sono un presidio del sistema sanitario pubblico. Io credo che il punto di grande convergenza tra il mio modo di vedere le cose, il programma che devo realizzare e la vostra elaborazione, è quello di mettere così fortemente al centro il cittadino, la sua dignità e il suo diritto alla salute”.
E sulla questione dei farmaci al supermercato, la ministra ha affermato di non avere una posizione ideologicamente contraria, ma “faremo un tavolo per discutere con il Ministro Bersani, con la politica del farmaco e con tutti gli attori. E quella sarà la sede in cui si deciderà”.
Da “Il Bisturi” del 22/06/06