Il Direttore Generale AIFA, Nicola Magrini, In una intervista alla “Stampa” di oggi commenta la recente riforma dell’Agenzia approvata dal Parlamento
Non pensa, il Prof. Negrini, che la sua rimozione sia dovuta all’atteggiamento di AIFA nei confronti della pandemia da Covid. Ricorda che sono stati esaminati più di 200 studi sul Covid svolti in Italia di cui solo un terzo è stato approvato.
Il Dr. Magrini critica poi il metodo col quale si è arrivati a questa riforma: “una riforma così importante, su una materia così complessa, non si fa con un emendamento infilato dentro un decreto legge”.
Temo, prosegue Magrini, che si voglia tornare al solo perimetro regolatorio con l’unico obiettivo di far approvare più rapidamente i farmaci, senza una valutazione complessiva della sanità. Si rischia che si perda la consapevolezza che ci sono farmaci più importanti e innovativi di altri a cui garantire un’accesso
Teme inoltre, il Dr. Magrini, che la “nuova” AIFA risulti meno capace di resistere alle pressioni di mercato in modo indipendente. “Del resto, mi pare che la riforma abbia ricevuto il placet dell’industria farmaceutica”
Proseguendo il Dr. Magrini, auspica una maggiore integrazione fra Stato e Regioni e un rafforzamento del personale. Temo, conclude il Dr. Magrini, che un AIFA più forte avrebbe fatto paura a molti.