Nessuna crisi del farmaceutico, solo sfruttamento degli isf.

Cari colleghi qualche tempo fa avevo parlato già parlato dei dati pubblicati dall’Istat relativi all’andamento dei principali settori in questo periodo di crisi economica. 
Avevo già scritto e ribadito che, il settore farmaceutico non soffre di questa crisi economica ma che invece presenta dati sempre in controtendenza rispetto a tutti gli altri settori economici e produttivi.
Voglio ricordare alcuni dati veramente eclatanti:
 
Nel mese di gennaio 2010 l’indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario ha segnato, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, variazioni positive nei settori dei prodotti farmaceutici (più 12,8 per cento). Ed entrando nello specifico ci si accorge che la variazione congiunturale per il farmaceutico è stato nel periodo da Gennaio a Dicembre 2009 del + 3,4 % in fortissima controtendenza con altri settori che hanno invece registrato dati fortemente negativi.
 
Ho poi letto con grande attenzione le stime di IMS health  riprodotte nell’articolo di Barbara di Chiara pubblicato su Pharmakronos del  22 aprile 2010. Ecco alcuni stralci:
 
“ Una crescita annua del 5-8% fino al 2014, e un incremento del 4-6% per l’anno in corso. Queste le previsioni relative al mercato farmaceutico mondiale elaborate da Ims Health, secondo cui il settore raggiungerà quota 1,1 trilioni di dollari a livello globale entro cinque anni, progredendo al ritmo di quasi 300 miliardi l’anno.”
"La domanda di farmaci rimarrà consistente – assicura Murray Aitken, senior vice president Ims Health – nonostante gli effetti della crisi economica si facciano ancora sentire in molte parti del mondo".
“Secondo le stime, l’equilibrio geografico del mercato farmaceutico tenderà a spostarsi verso gli Stati emergenti, che dovrebbero crescere del 14-17% entro il 2014, mentre per i Paesi occidentali si attende una progressione del 3-6%.” .  “Il numero di nuove entità molecolari lanciate sul mercato ogni anno fino al 2014 rimarrà compreso fra 30 e 35.”
 
Analizzando i dati ufficiali forniti dall’Istat per il mese di Febbraio 2010 l’indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario ha segnato, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, variazioni positive nei settori dei prodotti farmaceutici ( del più 3,3 per cento). Ed entrando nello specifico ci si accorge che la variazione congiunturale per il farmaceutico è stato nel periodo da Febbraio 2010 a Gennaio 2009 del +8,9 % in fortissima controtendenza con altri settori che hanno invece registrato ancora dati fortemente negativi .
 
Di fronte a questi incrementi annuali del + 8,9 %,e delle ottime previsioni di IMS Health per il periodo fino al 2014 quale saranno le politiche di molte aziende farmaceutiche in Italia ?  La Triplice e le istituzioni che hanno permesso il taglio occupazionale di ben 10.000 unità lavorative in questo settore negli ultimi anni e che già preannunciano ulteriori tagli nell’immediato cosa intendono ancora fare ?
Se gli scenari futuri sono così rosei ed i segnali di crisi sono inesistenti anzi indicano crescite molto interessanti perché le aziende devono continuare a tagliare personale ? Il nostro lavoro di servizio di informazione scientifica sui farmaci non serve più o è stata abolita dallo stato ? Oppure come sempre si rincorrono facili guadagni e ricche prebende per gli azionisti ? E se così fosse perché gli isf che sono considerati come carne da cannone dovrebbero ancora  dannarsi l’anima per mamma Big Pharma,se poi la ricompensa per tutte le fatiche svolte è un bel calcio nel sedere ?
 
Cerch

Exit mobile version