Un miliardo l’anno dal 2009 al 2011. Risultato: una stangata da tre miliardi nel triennio. E addio al «patto» firmato da Romano Prodi. La spesa sanitaria sarà chiamata a fare la sua parte fino a quasi il 10% dell’intera manovra triennale. Ma forse anche di più, se venisse confermata l’ipotesi che il taglio sul tendenziale sarà di 6 miliardi: 1 miliardo nel 2009, 2 nel 2010, 3 nel 2011. Allora sarebbe una maxi stangata.
Da Via XX Settembre, insomma, Giulio Tremonti ha fatto sapere alle Regioni che l’Economia non farà sconti nemmeno sulla Sanità. Il Patto già in vigore? L’Europa chiama, e quella è la priorità. Altrettanto secca la replica del rappresentante dei presidenti, Vasco Errani (Emilia Romagna): «È inaccettabile che non si rispettino i Patti che ci consentono la programmazione triennale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma anche gli altri la facciano. Per questo chiediamo di vedere i numeri e i conti di tutti». Una due diligence alla rovescia, insomma. Anche perché le Regioni alzano il tiro su altri capitoli scottanti come il patto di stabilità interno e il trasporto pubblico locale. E sul taglio dell’Ici che drena qualche centinaio di miliardi. E fanno pressing sul Parlamento con emendamenti ad hoc: anticipazioni al 100% per le Regioni in regola con i conti Ssn e un sistema premiante sul patto di stabilità interno per le realtà «virtuose».
La speranza delle Regioni è di riaprire la partita nelle ore finali: lunedì ci sarà un incontro tecnico, martedì il vertice politico. Poco tempo per far cambiare idea a Tremonti, e non solo. Senza dire che il tira e molla sul Lazio, che il commissariamento lo eviterà solo se il Governo lo vorrà, è una carta in più per Palazzo Chigi.
In attesa di far luce sui conti 2008 del Ssn, ecco però le prime valutazioni sulla farmaceutica. Che nel primo trimestre dell’anno, esaminato ieri dal Cda dell’Aifa, ha dato segnali in chiaroscuro. I costi della convenzionata (attraverso le farmacie) sono stati al di sotto del tetto (14%) fissato dalla recente riforma. La spesa s’è attestata al 13,4%, con 6 Regioni oltre l’asticella: Sicilia (16,7), Calabria (16,2), Lazio (15,1), Molise e Puglia (14,8) e Abruzzo (14,7); il valore più basso (9,5%) a Bolzano. Grazie al calo di marzo (-9,2%), la spesa convenzionata per farmaci è stata di 2,964 miliardi, con una flessione del 2,1% sullo stesso periodo del 2007. Ma con ricette in crescita del 5,8 per cento.
Al calo della spesa passata attraverso il canale delle farmacie, ha corrisposto però un fortissimo aumento della farmaceutica ospedaliera: il tetto del 2,4% è stato superato quasi del 50%, attestandosi a +3,5 per cento. Tutte le Regioni, con l’eccezione della Calabria, sono sopra il budget, col top di Sardegna (4,9%), Umbria e Puglia (entrambe al 4,3%). A dimostrazione dell’effetto delle manovre locali che spostano i consumi dalle farmacie all’ospedale per garantirsi costi più bassi. Il ripiano dell’extratetto della spesa farmaceutica ospedaliera a fine anno sarà totalmente a carico delle Regioni. Roberto Turno Il Sole 24 Ore del 13/06/2008 IN PRIMO PIANO p. 2