Pubblicato Giovedì, 07 Febbraio 2013 11:34
Scritto da matteo brighenti
Sono 130 gli enti che durante la prima udienza dal gup di Firenze hanno chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento sulla gestione della casa farmaceutica Menarini: si tratta dei ministeri della Salute e dell’Economia, di numerose Asl e di sei Regioni. Gli imputati sono 13: fra loro il patron del gruppo Alberto Aleotti, 90 anni, accusato di truffa ai danni dello Stato, e i figli Lucia e Giovanni, accusati di riciclaggio ed evasione fiscale. L’indagine è stata coordinata dalla procura di Firenze e condotta dai carabinieri del Nas. “Le costituzioni di parte civile sono perlopiù atti dovuti e in numero inferiore a quello che ci aspettavamo alla vigilia. La Procura aveva invitato a costituirsi come parte civile tutte le aziende sanitarie d’Italia” ha commentato a Justice Tv l’avvocato Alessandro Traversi, uno dei legali della famiglia Aleotti. La difesa, in sede di dibattimento, ha chiesto la sospensione del procedimento per Alberto Aleotti. “L’abbiamo chiesto sulla base delle sue attuali condizioni di salute – ha proseguito il legale – il gup ha quindi disposto una perizia medica per valutare la capacità di Aleotti di partecipare coscientemente al processo”. I pm, però, si sono opposti alla richiesta della difesa ricordando, tra l’altro, che nel 2011 Aleotti firmò la procura per i figli per l’acquisto di quote Mps, avvenuto poi nel 2012. Per l’avvocato Traversi, invece, quella del gup è una “decisione doverosa”. “La situazione pregressa non rileva – ha affermato – l’incapacità deve essere valutata al momento del processo. Il gup, su questo punto, ci ha dato ragione”. In questi anni i pm hanno messo insieme quasi centomila pagine sulla vicenda Menarini. Un caso epocale, con un’accusa gravissima fatta alla famiglia Aleotti e ad alti manager della casa farmaceutica fiorentina: avrebbero truffato le aziende sanitarie per oltre vent’anni con prezzi “gonfiati” dei principi attivi. Secondo gli inquirenti Alberto Aleotti e figli avrebbero installato un sistema che prevedeva un aumento del costo dei farmaci creando società inesistenti per far aumentare i costi di compravendita dei principi attivi. Si fanno già ipotesi sulla possibile sanzione all’industria nel caso in cui venga riconosciuta colpevole: 3 milioni di euro è la voce più accreditata. Ci troveremmo, infatti, davanti alla più grande e devastante truffa allo Stato italiano che si ricordi. “In sede di udienza preliminare affronteremo il merito – ha concluso l’avvocato Traversi – e dimostreremo che questa truffa non sussiste”. La prossima udienza è fissata per il 21 febbraio.