Al solito si rifanno alle raccomandazioni ANAC ed essendo per definizione gli ISF corruttori si deve limitare non regolamentare l’accesso.
Ci scrive un Collega: “Mi sembra ridicolo tollerare oltre le raccomandazioni ANAC e accettare le limitazioni all’accesso. Io esisto per fare informazione sull’uso del farmaco quindi devo lavorare ogni giorno ed essere punito se promuovo l’abuso. Il come lavorare lo devono condividere con noi.
Un altro ci scrive: “I colleghi del parafarmaco sono tagliati fuori in quanto, non essendoci obbligo per loro, la Regione non rilascia tesserini vidimati. Quindi quelli rilasciati dalle aziende del parafarmaco ai loro collaboratori non “sarebbero a norma”… Il condizionale è d’obbligo…
Non ci possono essere professionisti penalizzati e altri no. In questo caso e in questo ospedale ci saranno… Oppure come al solito finirà all’italiana...”
Un altro ancora ci segnala: “Questa incongruenza è ben nota in alcuni regolamenti attuativi di diverse Asl/Dipartimenti/Ospedali ecc. dell Emilia Romagna, perché la logica che hanno seguito i signori che li hanno concepiti è quelle di limitare/ostacolare/tracciare le visite degli ISF perché sono considerati “induttori di spesa“ mentre per ciò che è parafamaco/integratore ecc., nella maggioranza dei casi non ci sono limitazioni/trcciabilità delle visite perché questi prodotti non sono a carico del SSN/SSR“
Quindi di fatto c’è discriminazione tra tutti professionisti in base a ciò che hanno in borsa. Discriminazioni di segno opposto, ma sempre discriminazioni sono.