La biotech ha tra gli azionisti Berlusconi, Doris e Del Vecchio. Il debutto è atteso per il 5 marzo
Assieme a Ennio Doris e a Leonardo Del Vecchio, Silvio Berlusconi è uno dei soci d’eccellenza della Molmed, la società biotech nata all’inter no del parco tecnologico San Raffaele pronta a sbarcare in Borsa. Il legame d’amicizia tra l’ex premier e Don Verzé, il fondatore dell’ospedale milanese, è forte e antico. E se Berlusconi vivrà fino a 120 ani, come ha promesso ai suoi elettori durante l’ultima puntata di Porta a Porta, il merito sarà proprio di Don Verzé. Con il quale, ha detto il premier, sta studiando un elisir di lunga vita. La Molmed, invece, fa ricerca nel campo oncologico. Sviluppa cellule per terapie che combattano i tumori al sangue, al colon, ai polmoni. Il primo germe della società risale al 1996 quando il Science Park del San Raffaele e la Boehringer Mannheim (poi Roche) hanno dato vita a una joint venture. Nel 2004, Fininvest, H-Equity Dicar (che fa riferimento a Doris) e Delfin (la finanziaria di Del Vecchio) sono entrati nel capitale, rilevando rispettivamente il 21,85 Berlusconi e il 10,9% gli altri due. Con la speranza che Claudio Bordignon, presidente, amministratore delegato e anima trainante della Molmed, sarebbe riuscito ad arrivare dove ogni biotech deve arrivare: a superare la fase III di un prodotto, ottenere l’autorizzazio ne al commercio da parte delle autorità di controllo e iniziare a vendere il farmaco. Siamo nel 2008, e manca proprio l’ultimo passaggio. Lo sviluppo della fase tre. Per questo Molmed e i suoi azionisti hanno scelto di andare sul mercato. Per reperire le risorse necessarie a portare a termine l’ultima fase di ricerca. L’obiettivo – come ha confermato ieri anche la general manager Marina Del Bue, è commercializzare i primi prodotti nel 2012. In pole position c’è il TK, una terapia cellulare che consente il trapianto di cellule staminali emopoietiche anche dal midollo osseo proveniente da donatori parzialmente compatibili. Si tratta di un orphan drug, farmaci che curano malattie rare. Se supererà la fase III, TK sarà l’unico prodotto al mondo per quello specifico tumore. Dunque potenzialmente il TK potrà produrre un fatturato e margini di profitti molto elevati. Gli azionisti, tra cui va citato anche il fondo biotech Airain – una società di diritto portoghese controllata da un altro fondo che è riconducibile al consigliere di amministrazione della Molmed Francesco Bongiovanni hanno scelto la forma dell’aumento di capitale. Dunque al termine del collocamento, se saranno sottoscritte tutte le azioni compresa la greenshoe, tutti gli azionisti si diluiranno in proporzione. Airain e Science Park scenderanno al 20, 3%, Fininvest si attesterà al 15,78%, H-Equiy e Delfin al 7,89%, mentre sul mercato ci sarà il 27,7% di flottante. La forchetta di prezzo per la sottoscrizione delle azioni, che saranno offerte al 13,4% ai privati per il resto a investitori istituzionali, è stata fissata tra 2,15 e 2,75 euro per azione. Il debutto a Piazza Affari sul segmento Mta è fissato per il 5 marzo. Se l’offer ta si chiuderà sui massimi, Molmed potrà raccogliere fino a 71,8 milioni di euro. Una somma che gli garantirebbe di arrivare senza bisogno di nuove iniezioni di capitale fino al 2012. Anno in cui, secondo i piani, conta di diventare autosufficiente grazie al TK. Libero Mercato del 20/02/2008 , articolo di MICHELA RAVALICO p. 12