Dodici aziende pagavano i medici con donazioni su onlus fittizie affinché conducessero esperimenti su pazienti tenuti all’oscuro con dispositivi sanitari difettosi. Sequestrato un milione di euro, Sangiorgi in carcere
di Redazione – 9 novembre 2012 – Modena Today
L’idea l’aveva avuta lui. Giuseppe Massimo Sangiorgi [nella foto al momento dell’arresto], allora responsabile del laboratorio di emodinamica del reparto di cardiologia del policlinico di Modena. Eseguire esperimenti su pazienti assolutamente ignari, 66 quelli finora quantificati, con dispositivi medici di infima qualità (stent, palloncini medicati) privi di registrazione Ce, sperimentazioni "fantasma" prive di riscontri documentali. Mediante questo procedimento, il medico che eseguiva gli esperimenti non autorizzati riceveva denaro versato da dodici aziende ("Aziende importanti", ha riferito l’Arma) su tre Onlus fittizie costituite per lo scopo, le stesse aziende che mettevano a disposizione i dispositivi medici.
INDAGINE – Questo la ricostruzione fatta dai Carabinieri nell’ambito dell’"Operazione camici sporchi" che ad oggi conta 67 indagati e 9 arrestati. Stando a quanto raccontato dai militari nel Comando Provinciale di viale Pico della Mirandola, gli esperimenti sono stati eseguiti dal 2009 al 2011. L’indagine ha potuto prendere piede nel 2011 grazie a una denuncia su due decessi sospetti formalizzata dall’associazione "Gli amici del cuore" (l’indagine però non ha appurato correlazioni tra questi decessi e gli esperimenti). Gli indagati, inoltre, avrebbero prodotto anche l’alterazione di cartelle cliniche con falsi prodotti ad-hoc per coprire errori sanitari affinché le sperimentazioni potessero essere concluse e potessero essere pubblicate su riviste scientifiche con evidente ritorno di immagi