Di recente a Pescara è stato chiesto agli informatori di non entrare in studio con dispositivi elettronici attivi che potrebbero registrare o visualizzare dati anche all’insaputa dello stesso rappresentante.
Sabato, 17 Ottobre 2015 – Doctor33
Medici di famiglia e informatori scientifici ai ferri corti in Inghilterra: due terzi dei “general practitioners” non riceverebbero più rappresentanti delle industrie farmaceutiche e 40 su cento avrebbero una percezione negativa dell’industria. Non si tratta dei soliti pregiudizi: certo, per il 56% di chi rifiuta il contatto il produttore di farmaci è sempre legato al profitto.
Tuttavia a “big pharma” si imputa soprattutto di non capire i bisogni del medico di famiglia e come lavora (20% del campione di 551 medici intervistati nel sondaggio della società Binley) e di non comprendere come e quanto la categoria sia pressata da misure di budget (17% degli intervistati). Una situazione che può valere per l’Italia.
Di recente a Pescara è stato chiesto agli informatori di non entrare in studio con dispositivi elettronici attivi che potrebbero registrare o visualizzare dati anche all’insaputa dello stesso rappresentante.
( … continua su Doctor33 del 17 ottobre 2015)
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