Di seguito la lettera aperta del Segretario Regionale Fimmg Lombardia, in allegato l’ordine del giorno del Consiglio Regionale della Lombardia contestato :
Egregio Presidente, ricevo e leggo con stupore i contenuti dell’ordine del giorno in oggetto, sbagliati, fuorvianti e tendenti ad identificare come perdigiorno superpagati i medici di famiglia della Lombardia.
Ad affermazioni così prive di fondamento e offensive nei confronti degli oltre 6000 medici di famiglia lombardi, (che vedono passare quotidianamente, nei propri studi, oltre 300.000 cittadini che si esprimono positivamente quando si chiede loro di dare un giudizio nei confronti del proprio medico) la voglia di rispondere in toni sarcastici e semiseri è tanta.
Ma l’argomento, quello della salute dei cittadini, è troppo delicato, per scherzarci sopra, cercherò quindi di entrare brevemente nel merito.
In prima battuta, analizzando i livelli retributivi dovrebbe sapere che un conto è ricevere uno stipendio (colleghi ospedalieri) o ricevere una retribuzione oraria o a prestazione (guardia medica e specialisti ambulatoriali) nei locali di un ospedale o di una Asl, altro conto è avere una remunerazione che incorpori le spese per i dipendenti dei nostri studi medici (in regione sono circa 1000 i collaboratori di studio e gli infermieri assunti dai medici di famiglia o dalle loro società di servizio), per gli studi, per le attrezzature e per i servizi che i medici di famiglia offrono ai loro pazienti.
In secondo luogo rimango allibito dal tono quasi enfatico con cui viene citato il dossier del Sindacato Medici Italiani, la cui autorevolezza, soprattutto dal Consiglio Regionale rappresentativo di 10 milioni di cittadini, si sarebbe dovuta verificare.
Sul nostro lavoro nell’assistenza domiciliare programmata, nell’assistenza domiciliare integrata, nelle attività di educazione sanitarie e di prevenzione, nelle attività di medicina di iniziativa in corso nella nostra regione che coinvolgeranno oltre 1000 medici non dite niente? Forse perché il Sindacato Medici italiani queste cose non le ha raccontate?
Sono molti i temi aperti per valorizzare l’area delle cure primarie: la continuità dell’assistenza, l’integrazione con i servizi sociali, la possibilità di eseguire diagnostica di primo livello nei nostri studi (ecografie, telemedicina, esami di laboratorio ecc.) cose peraltro già previste nella riforma appena approvata.
Su queste cose da fare siamo stati, siamo e saremo disponibili a un confronto costruttivo.
Fiorenzo Corti
Segretario Regionale Fimmg Lombardia