Per i giudici amministrativi d’appello il provvedimento fissa un obiettivo quantitativo generale e rimette al medico la possibilità di prescrivere un diverso farmaco. Inoltre, pur “finalizzato a realizzare l’uso più appropriato delle risorse a parità di risultato terapeutico in conformità alla normativa statale e regionale” (cioè ai criteri dettati dall’Agenzia Farmaco e dallo specifico Position paper del 2013), “non stabilisce criteri di equivalenza terapeutica, rimettendosi quindi alle fonti abilitate e alla valutazione finale del medico con riferimento agli specifici casi”.
«E’ corretto che una Regione vincoli i medici all’appropriatezza prescrittiva e noi medici di famiglia ne sappiamo qualcosa», commenta il toscano Saffi Giustini responsabile Area farmaco della Società di Medicina Generale Simg. «In tema di biosimilari va però anche detto che il discrimine tra uso di nuove molecole e di “repliche biologiche” è legato solo alla prescrizione specialistica. Gli specialisti sono chiamati ora a rispettare vincoli che i Mmg già conoscono.
Questo ha conseguenze positive e negative; di fatto noi Mmg per le cronicità sul territorio -ipertensione, diabete – usiamo ormai quasi solo farmaci non di marca e tutta l’appropriatezza che in passato ci fu richiesta è un po’ “fuori moda”. Ora duemila colleghi saranno cooptati nella scrittura dei piani terapeutici al pari degli specialisti, grazie all’Agenzia del Farmaco, ma si tratta di un medico di famiglia ogni venti, troppo pochi.
In realtà l’impatto dei nuovi farmaci ha bisogno di platee più ampie, e il medico di famiglia dovrebbe riacquistare voce in capitolo nella sperimentazione e prescrizione di nuove molecole».
Mauro Miserendino – Venerdì, 13 Marzo 2015 – Doctor33
NRG
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Presidente
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201410634 | 3 | MERCK-SERONO SPA | CC | 11/02/2015 | 201500687 | 11/02/2015 | ORDINANZA CAUTELARE | PALANZA ALESSANDRO | LIGNANI PIER GIORGIO | RESPINGE |