Il medico di famiglia è a rischio estinzione. C’è amarezza nelle parole di Roberto Anzalone, presidente dell’Ordine dei medici di Milano e past president Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani), alle “Giornate della medicina Generale”, tenutesi venerdì e sabato a Como. Secondo Anzalone, “la figura del medico di medicina generale è minata dalla burocrazia, con il rischio di scomparsa del rapporto medico-paziente”. E non sol “Il medico di oggi è al centro di richieste spesso incongrue tra Asl, pazienti e controlli di organi di polizia”. E così il camice bianco per eccellenza “è avvilito, perchè perde interesse nel suo lavoro, oltre che per i contrasti con i pazienti, per i noti motivi burocratici, per le pressioni delle Asl sul risparmio prescrittivo”. Eppure “la sanità costa e costerà sempre di più in rapporto all’aumento della longevità – precisa Anzalone – e occorre dire ai pazienti quali sono i limiti dell’assistenza sanitaria. Ma questo compito, oltre che del curante, deve essere anche dell’istituzione sanitaria. Con tali premesse, i concetti di etica si stanno modificando e così muta il principio di libertà di cura, di solidarismo e uguaglianza”. Ma è necessario “che il medico ritorni a servire il malato e si ripristini l’empatia tra il sanitario e il suo paziente, che sta alla base della relazione particolare tra l’assistito e il suo curante”, conclude il past president Snami. Da Doctornews.it 13-11-06
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