Dai contratti a tempo determinato per i dirigenti dell’Aifa (Agenzia Italiana del farmaco), alla privatizzazione della Croce Rossa Italiana passando per la filiera dei medicinali, che recependo delle normative europee garantirà un maggiore controllo scoraggiando le pratiche illegali e l’entrata in commercio di medicinali falsificati. Il decreto Milleproroghe 2015, dà una smossa al settore della Sanità rivendendo alcuni punti dei quali il governo si era già occupato.
Nelle more della riorganizzazione dell’Aifa, al fine di consentire la continuità nello svolgimento delle funzioni ad essa attribuite, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dalla medesima Agenzia per l’attribuzione di funzioni dirigenziali, in essere alla data di entrata in vigore del decreto e con scadenza entro il 31 marzo 2015, saranno prorogati nel limite dei posti disponibili. In tema di emoderivati invece, viene fissata la proroga al 30 giugno 2015 per quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni del 2010 relativamente alle modalità attraverso le quali l’Agenzia italiana del farmaco assicura l’immissione in commercio dei medicinali emoderivati prodotti da plasma raccolto sul territorio nazionale nonché l’esportazione del medesimo per la lavorazione in Paesi comunitari e l’Istituto superiore di sanità assicura il relativo controllo di stato. Ma tra le novità che hanno fatto più discutere ci sono quelle che riguardano la Croce Rossa Italiana.
Su proposta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel Decreto Legge Milleproroghe è stata inserita la norma che proroga di due anni il termine per la privatizzazione dell’Ente pubblico. “La proroga – si spiega in una nota del Ministero della Salute – è funzionale all’esigenza di rinvenire ed attuare le soluzioni più adeguate anche in relazione al ricollocamento del personale che risultasse in esubero. Nonché ai tempi necessari all’approvazione della Delega Legislativa avente ad oggetto il riordino dell’Ente contenuta nel Ddl Lorenzin attualmente all’esame del Senato”.
Per la filiera del farmaco, la proroga si fissa al 1 gennaio 2016 data in cui entrerà in vigore il nuovo sistema di remunerazione della filiera stessa. Novità anche in tema di tariffe massime per le strutture accreditate. Prorogate fino al 31 dicembre 2015 infatti, le tariffe massime che le Regioni e le Province autonome possono corrispondere alle strutture accreditate.
Rossella Gemma
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Stabilità in vigore, la partita sui tagli da chiudersi entro fine mese
Qualche novità e molte conferme nella legge di Stabilità entrata in vigore con l’inizio del nuovo anno. E per quanto riguarda il fronte dei tagli imposti alle Regioni, che ha tenuto vivo il confronto tra Governo e Regioni fino al periodo natalizio, la partita è stata rimandata: sono stati confermati i 4 miliardi l’anno – senza intaccare i livelli essenziali di assistenza – ma entro il 31 gennaio Regioni e Governo dovranno trovare un’intesa formale in Stato Regioni su ambiti di spesa e importi su cui improntare i tagli. Se non si raggiungerà l’intesa scatta la clausola di salvaguardia secondo cui sarà il Governo a decidere come e dove tagliare, «considerando anche le risorse destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale».
Tra le novità emerse lo split payment, che prevede il versamento diretto da parte degli enti pubblici dell’Iva su prestazioni di servizi e cessioni di beni verso la pubblica amministrazione, anche se non è ancora chiaro l’impatto. Per il resto le misure sono quelle già anticipate: tra queste l’istituzione del Fondo per gli innovativi presso il ministero della Salute con uno stanziamento di 100 milioni di euro per il 2015 – per i quale «si provvede mediante riduzione del fondo per interventi strutturali di politica economica» – e «una quota delle risorse destinate alla realizzazione di obiettivi del piano sanitario nazionale, pari a 400 milioni per il 2015 e 500 per il 2016» e con la previsione di modifiche al pay back – «se il fatturato derivante dalla commercializzazione di un farmaco innovativo è superiore a 300 milioni di euro, la quota dello sforamento» imputabile al superamento del fondo aggiuntivo «resta in misura pari al 20% a carico dell’azienda titolare di Aic relativa al farmaco in questione e il restante 80% ripartito, ai fini del ripiano, tra tutte le aziende titolari di Aic in proporzione ai rispettivi fatturati relativi ai medicinali non innovativi coperti da brevetto».
Confermata anche la norma sui fondi pensione e sulle casse private che prevede di compensare gli aumenti previsti dal Governo dell’aliquota dall’11,5 al 20% per i fondi pensione e dal 20 al 26% per i fondi delle casse di previdenza attraverso l’introduzione di un credito d’imposta a fronte di investimenti infrastrutturali che verranno individuati dal Mef in un successivo decreto ministeriale. Una disposizione che comporta un onere di 80 milioni di euro a decorrere dal 2016. Per quanto riguarda le farmacie, confermata l’abrogazione del limite di età di 65 anni per i titolari.
Riconosciuto inoltre un credito d’imposta per le farmacie pubbliche e private per l’acquisto di software con Dpcm da adottare entro fine mese. Mentre per quanto riguarda la misura sul ripristino dell’incompatibilità tra l’attività di distribuzione all’ingrosso di medicinali e quella di fornitura al pubblico di medicinali in farmaci – inizialmente proposta da un emendamento di Andrea Mandelli, senatore di Forza Italia, poi ritirato – è passata come raccomandazione che impegna il Governo – nato da un ordine del giorno presentato dai deputati di Forza Italia Carlo Sarro e Paolo Russo. Mentre per quanto riguarda il pubblico impiego prorogati il blocco dei contratti e gli incrementi stipendiali. Conferma anche per le misure relative ai medicinali omeopatici.
Francesca Giani