Accordo firmato il 9 luglio a Firenze dopo una lunga trattativa con i sindacati e le Rsu. Il primo gruppo farmaceutico italiano in Europa era partito con una richiesta di 730 esuberi, poi azzerati con la riduzione dell’orario di lavoro
Nessun licenziamento alla Menarini, grazie all’accordo di solidarietà per tutti i 1.600 lavoratori, informatori scientifici del farmaco, area manager e Scm. Lo hanno firmato ieri (9 luglio) a Firenze i sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil) e le Rsu, dopo una lunga trattativa partita con 730 esuberi nel primo gruppo farmaceutico italiano in Europa.
"La riduzione di orario – dicono in una nota i sindacati – sarà pari al 30% con conseguente riduzione della retribuzione del 6%; per l’azienda “Lusofarmaco” (187 persone) invece la riduzione di orario sarà pari al 10% con conseguente riduzione della retribuzione del 2%".
Soddisfatte le tre sigle, che hanno espresso un giudizio positivo sull’intesa, soprattutto “perché evita i licenziamenti – aggiungono – che sarebbero stati posti in essere dalla società a fronte degli esuberi dichiarati”. “Questo accordo dimostra – commenta Marco Falcinelli, segretario nazionale Filctem Cgil – che è possibile, contrariamente a quanto accaduto in altre imprese anche italiane, trovare soluzioni valorizzando la responsabilità sociale di impresa e puntare così alla salvaguardia e alla tutela dell’occupazione”.
10/07/2013