Medici, veterinari e dirigenti: sciopero il 12 dicembre

I sindacati proclamano lo stop nazionale di 24 ore: “I contenuti della legge di bilancio non garantiscono il diritto alla salute dei cittadini. Lo stallo del rinnovo contrattuale, dopo 8 anni di blocco legislativo, mortifica professionalità e autonomia”

rassegna.it – 28 novembre 2017

Sciopero nazionale di 24 ore il 12 dicembre dei medici, veterinari e dirigenti sanitari dipendenti del servizio sanitario nazionale. A dichiararlo sono le organizzazioni sindacali Anaoo Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm Federazione veterinari e medici, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Cisl Medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici e Uil Fpl Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria. È quanto si legge in una nota congiunta.

Riservandosi di individuare successivamente altre giornate  e di attivare ulteriori iniziative di protesta, le organizzazioni dichiarano lo sciopero del 12 dicembre con queste motivazioni. “Denunciano i contenuti della legge di bilancio 2018 all’esame del Parlamento, in quanto reiterano politiche sempre meno orientate all’obbligo di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, secondo principi di equità e sicurezza, ed escludono con pervicacia la sanità pubblica dalla ripresa economica in atto fino a  renderla non più sostenibile se non dalle tasche dei cittadini; condannano la assenza di segnali di attenzione ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del servizio, al valore ed al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella tenuta del servizio sanitario”.

I sindacati, inoltre, “stigmatizzano lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che contribuisce alla mortificazione del ruolo, della autonomia, della responsabilità  professionale ed al peggioramento di condizioni di lavoro insostenibili a fronte di  livelli retributivi  fermi al 2010; deplorano l’assenza di politiche nazionali a favore di una esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, in una logica di  federalismo sanitario di abbandono; additano le politiche degli ultimi governi come responsabili di quel fallimento del sistema formativo che sta, contemporaneamente, desertificando ospedali e territori e condannando alla precarietà ed allo sfruttamento decine di migliaia di giovani”.

Per spiegare le ragioni della mobilitazione è prevista una conferenza stampa giovedì 30 novembre a Roma alle ore 10.30 presso la Sala Capranichetta in piazza Montecitorio.

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