«Un super ticket mascherato che prescinde dalle capacità reddituali dei singoli cittadini e alimenta il grande business della sanità privata». Così Costantino Troise segretario dei medici ospedalieri di Anaao Assomed descrive l’obbligo per i medici di prescrivere prestazioni di specialistica ambulatoriali solo nell’ambito di linee guida recepite dal governo e promosse con decreto nazionale da applicare nelle regioni. L’obbligo è uno dei lasciti dell’intesa stato- regioni volta a recuperare 2,35 miliardi di euro in due anni, ora rilanciata in una serie di emendamenti al decreto legge di riforma degli enti locali numero 78 ora all’esame del Senato. I risparmi saranno garantiti da una serie di manovre. Nell’ordine:
• la rinegoziazione dei contratti con i fornitori Ssn al ribasso del 5% e con i fornitori di dispositivi medici al ribasso del 4,4% con interruzione dei contratti tra regioni e fornitori se non si trova un accordo;
• l’obbligo per i produttori di beni e servizi Ssn di coprire lo sforamento del Ssn per il 40% quest’anno, il 45 il prossimo, il 50 nel 2017;
• l’esordio dei raggruppamenti di farmaci terapeuticamente assimilabili: in tutte le categorie in cui esiste un equivalente che a parità di dose definita quotidiana consente la stessa intensità di trattamento il servizio sanitario passa il medicinale a prezzo più basso e ricontratta con gli altri produttori i prezzi di fornitura.
Ma tra le varie novità spiccano i tagli al trattamento accessorio dei medici ospedalieri e alla quota variabile dei medici di famiglia che inducessero esami diagnostici e visite specialistiche al di fuori delle condizioni fissate da un imminente decreto del Ministero della Salute. Le Asl e gli ospedali dovranno sensibilizzare i medici perché, ove non riuscissero a giustificare una prescrizione di un esame (che fuori dei paletti statali resterà a totale carico del paziente) andranno incontro a una decurtazione stipendiale.
«Non si vede chi e come stilerà il nomenclatore delle prestazioni inappropriate -afferma Troise-ma i cittadini sappiano che attraverso l’intimidazione dei medici si mira ad un taglio delle prestazioni erogate, del valore di circa 100 milioni. Alla faccia di quanti assicurano che il sistema sanitario e il diritto alla salute dei cittadini non sono in grado di sopportare ulteriori riduzioni. Siamo alle solite. Governo e regioni pensano a linee guida o protocolli di stato che limitino in maniera pervasiva l’autonomia responsabile dei medici nella diagnosi e nella prescrizione scaricando sulle tasche dei cittadini il costo delle prestazioni».
Stavolta però il superticket mascherato non colpirà solo gli italiani. I pellegrini del Giubileo provenienti da altri paesi per essere assistiti nelle urgenze dovranno sborsare 50 euro a testa prima di entrare in Italia e dovranno attestare il pagamento della somma al momento di fruire dell’assistenza. Sono “salvi” i cittadini dei paesi con cui l’Italia ha trattati di mutua assistenza sanitaria e quindi dovrebbero essere esenti i residenti Ue.
Mauro Miserendino – Giovedì, 23 Luglio 2015 – Doctor33
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