Treviso. I medici di medicina generale contro l’assessore regionale Coletto, il segretario Gorini: nella Marca più giorni di stop
di Alessandro Zago – la tribuna di treviso 07 ottobre 2017
TREVISO. «Anticiperemo lo sciopero. E nella Marca aumenteremo pure i giorni di blocco previsti in un primo tempo contro la Regione Veneto per l’8 e 9 novembre: già entro ottobre chiuderanno gli ambulatori dei medici di base, serrande abbassate. Che i carabinieri ci commissarino pure, non importa. La linea d’azione verrà sancita da una assemblea provinciale dei medici di base, forse già giovedì prossimo. Le parole di Coletto non hanno fatto che aggravare la situazione, ed esaurire la nostra pazienza».
E così il grido di battaglia per i camici bianchi di Fimmg, Snami e Smi è:«Vogliamo tornare a fare i medici di famiglia, oggi siamo soffocati dalle faccende burocratiche». Gorini annuncia quindi un autunno caldissimo, che tirate le somme andrà a penalizzare i pazienti, se non ci sarà uno spiraglio per il dialogo. I medici di famiglia della Marca sono i più arrabbiati e decisi a farsi sentire.
Proprio per questo, il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi annuncia: «Cercherò di incontrare tutte le sigle sindacali dei medici di base, a un tavolo informale, la prossima settimana, per ascoltare le loro ragioni ma anche per cercare di evitare lo sciopero». «Francesco Benazzi ha il mio numero di telefono», replica Gorini, «Basta che faccia il numero. Comunque, se Benazzi ci dimostrerà di essere il principale rappresentante degli interessi dei medici di Treviso, e non di quelli della Regione, sicuramente troveremo un punto d’intesa. Ma ci deve dimostrare di essere autonomo rispetto alla Regione».
Gorini lo ha detto più volte: le ricette mediche senza carta, i referti online, che permettono di avere a portata di un click l’intera storia clinica del paziente, più che una comodità rappresenterebbero un pericoloso Grande Fratello, che di nome fa Fser, ossia Fascicolo sanitario elettronico regionale, dove finiscono le informazioni relative a malattie, farmaci ed esenzioni dei cittadini: «Nasconde dei gravi rischi per la privacy gli assistiti», dice infatti Gorini. E i suoi dubbi riguardano proprio la riservatezza dei contenuti.
Per poter ritirare i farmaci continuativi senza ricetta rossa e senza passare dal medico, l’assistito deve sottoscrivere un consenso libero e informato che va ad alimentare il fascicolo sanitario aprendo appunto, per la maggioranza dei medici di base, «un problema di privacy clamoroso».