Medici di famiglia super-specialisti, anche con l’obiettivo di motivare i giovani a intraprendere una professione che accusa un preoccupante calo di vocazioni, tanto che si stima che al 2025 circa 11 milioni di italiani potrebbero restare senza un medico di base. Anche a questo mira il primo master in medicina generale promosso dall’università Campus Bio-Medico di Roma e presentato ieri. Medici di famiglia sfornati dalle Università, dunque, che oltre a dialogare su un piano di pari dignità con i colleghi specializzati e ospedalieri riescano a motivare i giovani che sembrano accusare una crisi di vocazione per la medicina generale. La Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri ha infatti studiato la curva anagrafica dei medici di medicina generale, con un allarmante risultato: tra il 2015 e il 2025, circa 25mila medici di famiglia andranno in pensione e non saranno rimpiazzati per mancanza di giovani medici formati in medicina generale. Il che significa che circa 11 milioni di italiani resteranno senza medico di famiglia, soprattutto in campagna o nelle zone di montagna dove i servizi sono già al minimo.
DoctorNews – 21 ottobre 2010
Ferruccio Fazio, Ministro della Salute
Il nuovo Mmg? Superspecializzato
Il primo master in Medicina generale promosso dall’università Campus Bio-Medico di Roma e presentato ieri in conferenza stampa a Roma con il ministro della Salute Ferruccio Fazio, promette una svolta rispetto all’attuale formazione del medico di base. Oggi, infatti, dopo il normale corso di laurea non è prevista alcuna formazione specialistica universitaria, ma la frequenza di corsi triennali gestiti dalle Regioni con tesina finale, non equiparabile a una tesi universitaria. Il Master, che potrà fare da apripista ad altre analoghe iniziative universitarie, offre un ulteriore grado di preparazione a coloro che, dopo l’abilitazione regionale, intendano impegnarsi in responsabilità non solo professionali ma anche didattiche e gestionali nell’ambito della medicina di base, forti di un titolo a valenza universitaria. Il corso è suddiviso in 15 moduli più uno di indirizzo. Tra i contenuti che verranno approfonditi anche il rischio pandemie, l’educazione nutrizionale con focus su obesità e anoressia, la gestione dell’anziano, l’assistenza domiciliare e le cure palliative, la prevenzione. Ma i riflettori saranno puntati pure sul tema del territorio e della multietnicità, oltre che sui temi della bioetica e delle nuove tecnologie applicate alla Medicina generale. Un modo, nell’auspicio degli organizzatori per rendere i medici di base sempre più il fulcro del sistema di assistenza sanitaria e sempre meno un semplice "bancomat" dispensatore di ricette ma anche per "colmare la distanza" con gli altri paesi europei.