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Marlene Engelhorn discendente del fondatore della BASF e di Boehringer Manheim rinuncia a 4 miliardi di eredità

Rinuncia all’eredità da 4 miliardi e chiede di essere tassata

La 29enne Marlene Engelhorn ha deciso di rinunciare all’eredità che la nonna le ha lasciato nel testamento, di ben 4 miliardi di dollari

quifinanza 10 agosto 2022

Si chiama Marlene Engelhorn, ha 29 anni ed è l’esempio vivente che i soldi non fanno la felicità. La studentessa ha infatti rinunciato a una eredità miliardaria per continuare gli studi di tedesco e letteratura a Vienna. Come è facile immaginare, non si tratta di una semplice universitaria, ma della discendente di uno dei fondatori di una importante azienda. Ovvero della BASF (Badische Anilin und Soda Fabrik), Multinazionale chimica che ha portato sul mercato alcuni prodotti celebri, come il colorante indaco sintetico e i nastri magnetici di musiccassette e VHS. Solo nel 2021 la BASF ha fatturato 78 miliardi di dollari.

Perché Marlene Engelhorn erediterà 4 miliardi di dollari

Marlene Engelhorn è una diretta discendente di Friedrich Engelhorn, che ha fondato la BASF e l’ha lasciata nel 1883, investendo il suo capitale nell’azienda farmaceutica Boehringer Manheim, diretta dal nipote Curt fino al 1997. E poi venduta al gruppo elvetico Hoffman – La Roche per 11 miliardi di dollari.

Sua nonna Traudl è al 687esimo posto tra le persone più ricche del pianeta, secondo la classifica di Forbes, e ha accumulato una fortuna multimiliardaria grazie ai 150 anni di esistenza della BASF. Alla sua morte, come ha svelato lei stessa alla rivista specialistica, lascerà tutti i suoi averi alla nipote. Che però ha deciso di accettare solo un decimo dell’immenso patrimonio che le spetta per diritto di nascita.

Perché la studentessa ha deciso di rinunciare all’eredità

Il nome della giovane è diventato noto sul web per la sua scelta di rifiutare il 90% della sua eredità da 4 miliardi di dollari. Perché, come ha dichiarato successivamente ai media austriaci e tedeschi, non vuole essere “così ricca”. Ha spiegato inoltre di non voler decidere cosa fare dei soldi di famiglia, considerando che non ha lavorato per averli e entrare in possesso di una somma di denaro così vasta non la renderebbe felice.
Perché, secondo lei, i miliardari sarebbero circondati da tensioni, problemi e incomprensioni.

Non è una questione di volontà, ha sottolineato, quanto di giustizia. “Non ho fatto niente per ricevere questa eredità. Si tratta solo di fortuna nella lotteria della nascita. È solo una coincidenza”. Pur tenendo conto del proprio status di “privilegiata”, come ha detto lei stessa, e pur avendo avuto importanti opportunità nella vita, sicuramente inaccessibili a gran parte della popolazione mondiale, crede nella redistribuzione della ricchezza.

La giovane è infatti convinta che sia necessaria una patrimoniale e una salata tassa di successione (qua cos’è e come funziona) per i più abbienti. insieme ad altri 49 eredi dello stesso parere, fa parte del movimento Taxmenow, cioè “Tassatemi subito”. L’iniziativa è partita dalla fondazione di cui fa parte, la Millionaires for Humanity, che promuove l’idea secondo cui lo Stato dovrebbe prendere gran parte degli averi dei più ricchi e amministrarli, usandoli per pagare i servizi pubblici, finanziare le attività delle classi più povere e lottare contro le diseguaglianze sociali.

Chissà se anche gli eredi di Leonardo Del Vecchio, con i 3,75 miliardi di euro ciascuno di cui vi abbiamo parlato qui, faranno lo stesso ragionamento. A proposito di testamenti strani e beneficienza, conoscete già questa storia del magnate delle caramelle che ha lasciato tutta la sua eredità ai poveri?


Nota:

Christian Friedrich Boehringer e Christian Gotthold Engelmann aprirono una farmacia a Stoccarda nel 1817, che, insieme a un laboratorio chimico, divenne l’azienda farmaceutica C. F. Boehringer & Söhne nel 1859 dopo che gli eredi di Engelmann se ne andarono. Nel 1872 l’azienda fu trasferita a Mannheim da suo figlio Christoph Heinrich Boehringer. Nel 1882 l’azienda passò al figlio Ernst Boehringer (1860-1892). Nel 1883 Friedrich Engelhorn (senior) acquistò la metà delle azioni. Dopo la morte di Ernst Boehringer nel 1892, Friedrich Engelhorn junior (1855–1911) divenne l’unico proprietario dell’azienda farmaceutica. Dopo la sua morte prematura, sua moglie Marie Friederika, nata Joerger (1866-1953) rilevò l’azienda fino al 1913. Successivamente, i suoi figli Fritz (1886-1956) e Hans Engelhorn (1888-1960) continuarono a dirigere l’azienda. (Nella stampa riprodotta la Boehringer & Söhne nel 1909)
Dal 1960 in poi, sotto la guida di Curt Engelhorn, Boehringer Mannheim si è sviluppata in un gruppo internazionale con le aree di attività di Diagnostica di laboratorio (diagnostica), Cura del paziente (prodotti per la cura), Biochimica e Terapia (prodotti farmaceutici). Nel 1996 il Gruppo Boehringer-Mannheim contava circa 18.000 dipendenti in tutto il mondo e ha realizzato un fatturato di circa 4,3 miliardi di CHF (franchi svizzeri). Il gruppo era di proprietà della holding Corange Ltd. con sede alle Bermuda. Boehringer Mannheim ha recentemente realizzato un fatturato di 3,2 miliardi di dollari con ben 9.300 dipendenti nei tre stabilimenti di Mannheim, Penzberg e Tutzing. La controllata DePuy contava 2900 dipendenti e un fatturato di 650 milioni di dollari.
Nel 1997 la Corange Ltd. con l’84,2 per cento della controllata statunitense DePuy, specialista in ortopedia, è stata ceduta dagli azionisti della famiglia Engelhorn al gruppo farmaceutico svizzero Roche Holding per undici miliardi di dollari, che è così diventato proprietario di Boehringer Mannheim e leader mondiale nel mercato della diagnostica.
La divisione farmaceutica è stata integrata nel gruppo Roche e l’attività di diagnostica è stata assorbita in Roche Diagnostics. Il nome Boehringer Mannheim non fu continuato. Con l’acquisto, l’azienda farmaceutica svizzera si è catapultata fino a diventare il numero uno al mondo nel settore della diagnostica. Roche Diagnostics Germany ha ancora sede a Mannheim.
Un altro figlio di CH Boehringer, Albert Boehringer, aveva fondato una fabbrica chimica a Ingelheim am Rhein nel 1885, che ribattezzò CH Boehringer Sohn nel 1892. Per circa 70 anni ci sono state due aziende chiamate Boehringer. All’inizio degli anni ’60, le società cambiarono il loro nome in Boehringer Mannheim e Boehringer Ingelheim per renderle più facili da distinguere.

Redazione Fedaisf

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