Informatori scientifici ‘schedati’. In un tesserino di riconoscimento saranno riportati tutti i loro dati, compresa l’azienda farmaceutica per cui lavorano. E’ solo una delle nuove regole previste dalle Linee guida sull’informazione scientifica sul farmaco che i Governatori hanno approvato nell’ultima seduta della Conferenza delle Regioni. Regole restrittive, che ogni Regione deciderà poi come attuare nello specifico, monitorandone l’applicazione. Gli informatori non potranno far visita al medico per più di 3-5 volte l’anno, non potranno incontrare i camici bianchi nei reparti. Campioni gratuiti di farmaci e gadget potranno essere ‘regalati’ col contagocce.
Innanzitutto, le Linee guida prevedono che gli informatori scientifici siano dotati di tesserino di riconoscimento, con tutti i dati e foto. Contemporaneamente le aziende farmaceutiche comunicano nomi e dati dei loro informatori alla Regioni in cui questi operano. Nelle strutture del servizio sanitario dovranno essere indicati i ”locali idonei” per le visite degli informatori (sala medici, biblioteca di reparto, studio del medico) in ”orari concordati”. L’invito è quello di privilegiare gli ”incontri collegiali”, più che quelli ”individuali”, fra operatori e informatori. Questi ultimi non potranno svolgere la loro attività nei reparti di degenza, ne’ negli ambulatori specialistici in orario di vista dei pazienti. Negli studi medici convenzionati, come quelli dei camici bianchi di famiglia, gli informatori potranno recarsi in orari concordati. Orari da indicare, in tutti i casi, in ”un apposito cartello”. Limitate le visite presso ciascun medic 3-5 l’anno al massimo.
Non è consentito ai farmacisti – sottolineano le Linee guida – fornire indicazioni sulle ”abitudini prescrittive dei medici”. Dosi omeopatiche anche per i campioni che si potranno lasciare ai medici: non più di 10 l’anno per farmaci, a carico del Ssn, in commercio da 18 mesi e non più di 25 per quelli in vendita da oltre 18 mesi. La consegna di questi prodotti ”è subordinata a una richiesta scritta” da parte del medico. I gadget non potranno superare i 20 euro ”annui per azienda farmaceutica per ogni singolo medico o farmacista”. E siccome difficilmente si rimane entro questo valore, considerando per esempio il costo di abbonamenti a riviste scientifiche, la cessione gratuita di questo materiale può essere effettuata solo a favore dell’unità operative di Asl e ospedali, e non del singolo camice bianco. Verifiche sono previste per la partecipazione a convegni e congressi. Infine, dopo aver messo mano a una materia complessa come l’informazione scientifica sui farmaci, le Regioni ”auspicano l’adozione di linee guida per la regolamentazione dell’informazione sui dispositivi medici”.
Da “Farmacista 33” – 21/07/06
Innanzitutto, le Linee guida prevedono che gli informatori scientifici siano dotati di tesserino di riconoscimento, con tutti i dati e foto. Contemporaneamente le aziende farmaceutiche comunicano nomi e dati dei loro informatori alla Regioni in cui questi operano. Nelle strutture del servizio sanitario dovranno essere indicati i ”locali idonei” per le visite degli informatori (sala medici, biblioteca di reparto, studio del medico) in ”orari concordati”. L’invito è quello di privilegiare gli ”incontri collegiali”, più che quelli ”individuali”, fra operatori e informatori. Questi ultimi non potranno svolgere la loro attività nei reparti di degenza, ne’ negli ambulatori specialistici in orario di vista dei pazienti. Negli studi medici convenzionati, come quelli dei camici bianchi di famiglia, gli informatori potranno recarsi in orari concordati. Orari da indicare, in tutti i casi, in ”un apposito cartello”. Limitate le visite presso ciascun medic 3-5 l’anno al massimo.
Non è consentito ai farmacisti – sottolineano le Linee guida – fornire indicazioni sulle ”abitudini prescrittive dei medici”. Dosi omeopatiche anche per i campioni che si potranno lasciare ai medici: non più di 10 l’anno per farmaci, a carico del Ssn, in commercio da 18 mesi e non più di 25 per quelli in vendita da oltre 18 mesi. La consegna di questi prodotti ”è subordinata a una richiesta scritta” da parte del medico. I gadget non potranno superare i 20 euro ”annui per azienda farmaceutica per ogni singolo medico o farmacista”. E siccome difficilmente si rimane entro questo valore, considerando per esempio il costo di abbonamenti a riviste scientifiche, la cessione gratuita di questo materiale può essere effettuata solo a favore dell’unità operative di Asl e ospedali, e non del singolo camice bianco. Verifiche sono previste per la partecipazione a convegni e congressi. Infine, dopo aver messo mano a una materia complessa come l’informazione scientifica sui farmaci, le Regioni ”auspicano l’adozione di linee guida per la regolamentazione dell’informazione sui dispositivi medici”.
Da “Farmacista 33” – 21/07/06