Ancona. Truffa dei farmaci fantasma. Scatta un maxi-sequestro. Oltre trenta milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione. Hanno anche finto servizi di pubblicità, marketing e deposito di farmaci per contribuire a incrementare le voci di costo deducibili nelle dichiarazioni fiscali
CRONACA | Marcianise| Caserta News | 17 Gennaio 2015
– Un ingente quantitativo di farmaci e parafarmaci, di tipo ospedaliero e di libera vendita, nonché antitumorali, è stato rinvenuto dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marcianise in due distinti depositi di Nola e Ottaviano.
L’intero quantitativo era stato asportato nel corso di una grave rapina subita da un autotrasportatore nella zona industriale di Marcianise lo scorso 8 gennaio. Il valore commerciale dei farmaci recuperati ammonta a circa 1.000.000 di euro. La rapina fu perpetrata nell’area industriale di Marcianise in danno di un autotrasportatore alla guida di un tir carico di farmaci da poco caricati in un deposito insistente in quella zona.
L’uomo, nella circostanza era stato bloccato da due veicoli con a bordo i malviventi che lo costringevano ad accostare. Dalle vetture erano poi scesi più soggetti che con armi in pugno lo avevano costretto ad abbandonare il mezzo pesante e salire su uno dei loro autoveicoli, mentre uno dei complici si poneva alla guida dell’autoarticolato. Nella circostanza l’autotrasportatore veniva posto in una posizione tale da impedirgli di vedere cosa stesse accadendo.
Lo stesso, veniva poi rilasciato nelle campagne di Ottaviano (Napoli) ove si presentava presso la locale Caserma dei Carabinieri per denunciare l’accaduto. Le prime ricerche diramate consentivano di rinvenire il tir ed il rimorchio in Scafati (SA). Dalla successiva ispezione emergeva che dall’interno mancava l’intero carico di farmaci. I militari della Compagnia di Marcianise, partendo da pochi elementi a loro disposizione, hanno avviato una intensa attività investigativa, consistita in servizi di osservazione e pedinamento attraverso i quali sono poi riusciti a localizzare due aree adibite a deposito rispettivamente ubicate in Nola ed Ottaviano.
Nella serata di giovedì, i militari nel corso del servizio di osservazione hanno notato, all’interno di uno dei due depositi, ubicato ad Ottaviano ed ufficialmente destinato alla gestione di bibite e bevande, alcune operazioni di carico e scarico poste in essere dai quattro soggetti che subito dopo si sono recati presso un altro deposito ubicato in un’area privata a Nola.
A quel punto i militari sono intervenuti ed a seguito di perquisizione hanno avuto modo di accertare che all’interno degli scatoloni erano custoditi farmaci di vario tipo, da quelli di tipo ospedaliero, a quelli da banco, nonché del tipo antitumorali ed alimenti per bambini. I successivi accertamenti consentivano di verificare che il materiale rinvenuto era quello appartenente al carico asportato in occasione della rapina dello scorso 08 gennaio.
A seguito delle risultanze investigative, i carabinieri della compagnia di Marcianise hanno, pertanto, tratto in arresto con l’accusa di ricettazione i seguenti soggetti: Peluso Giovanni, Cl. 70, residente di Ottaviano; Peluso Mario cl. 1976 residente di Ottaviano; Molnar Ivan cl. 89, residente a Napoli Ponticelli; Marotta Aniello cl. 69, di Nola.
Truffa dei farmaci fantasma. Scatta un maxi-sequestro
ANCONA – Oltre trenta milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione, scoperta dalla Guardia di Finanza di Ancona e scaturita da false fatture emesse e utilizzate per simulare la compravendita di prodotti farmaceutici tra società italiane ed estere.
L’enorme massa di ricchezza è stata distolta dal calcolo delle imposte ricorrendo all’utilizzo in dichiarazione di fatture false rappresentative di costi mai sostenuti che hanno diminuito, fino a eliminarli, gli utili prodotti dalle società coinvolte
Una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale transnazionale e al trasferimento all’estero di capitali, ramificata da lungo tempo nel tessuto economico marchigiano e smascherata dopo ben due anni di investigazioni dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ancona che ha portato all’esecuzione di sequestri penali per un milione e mezzo di euro, tra disponibilità bancarie ed immobili localizzati in tutta Italia.Gli uomini delle Fiamme Gialle doriche, diretti dalla locale Procura della Repubblica, hanno dovuto procedere rapidamente alla individuazione della “ricchezza” illecitamente incamerata dalle persone denunciate, evidenziando il valore netto dell’imposta sottratta a tassazione. Il calcolo ha tenuto conto tanto delle false fatture utilizzate da talune delle sette società come costi fittizi, quanto dei “falsi” ricavi di vendita indicati nelle ulteriori fatture necessarie per “simulare” la cessione dei farmaci a favore delle restanti imprese.I sette responsabili dei reati, residenti tanto nelle Marche, quanto in altre regioni italiane e all’estero, sono stati colpiti dai sequestri “per equivalente” di denaro e beni immobili.Le indagini sono iniziate quando, al termine di alcune verifiche fiscali, gli investigatori del Comando dorico hanno messo in luce operazioni commerciali, del tutto fittizie, ideate per consentire, ai promotori del raggiro, di “caricare” nelle dichiarazioni dei redditi e Iva costi di acquisto mai sostenuti, per importi milionari.Gli accertamenti sono poi proseguiti sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, attraverso intercettazioni telefoniche, perquisizioni, indagini bancarie, sopralluoghi e richieste di rogatorie internazionali nel Regno Unito, a Cipro e nella Repubblica di San Marino.Per acquisire le informazioni necessarie sulle presunte società con sede all’estero, gli investigatori hanno dovuto richiedere la collaborazione, a livello centrale, del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza che, a sua volta, ha attivato il collaterale organo in ciascuno Stato interessato.
L’ingente mole di documentazione acquisita ha permesso di confermare che i farmaci erano movimentati solo sulla carta e mai, effettivamente, acquistati dalle società nazionali ed estere. In particolare, le società localizzate oltre i confini nazionali si sono rivelate meri recapiti di facciata, privi di uffici, attrezzature, depositi e strumentazioni e i relativi conti correnti bancari sono stati utilizzati quale strumento per spostare all’estero le ricchezze illecite derivanti dai reati.
Il piano delinquenziale si è incrinato allorché i militari delle Fiamme Gialle hanno posto l’attenzione sulla palese anti-economicità delle compravendite di prodotti farmaceutici attraverso i canali esteri, anziché per mezzo degli ordinari circuiti di rifornimento nazionali.
Inoltre, per incrementare l’ammontare dei costi da portare in deduzione, i responsabili degli illeciti hanno addirittura “gonfiato” le provvigioni riconosciute ai vari agenti commerciali, di modo da ottenere ulteriori, quanto non veritieri, esborsi monetari per abbattere gli utili d’esercizio.
Accanto alle simulate operazioni di compravendita dei farmaci, i responsabili dei delitti hanno, altresì, finto di porre in essere servizi di pubblicità, marketing e deposito di farmaci per contribuire a incrementare le voci di costo deducibili nelle dichiarazioni fiscali.
Venerdì 16 Gennaio 2015 – CORRIERE ADRIATICO
Napoli. Farmaci come sigarette, pillole vendute in strada. Arrestati due contrabbandieri ucraini
Napoli. Antibiotici, analgesici, decongestionanti nasali, antinfiammatori, antistaminici e persino ansiolitici e antidepressivi. Sono i farmaci sequestrati dai carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli a due cittadini ucraini, un uomo e una donna, entrambi 42enni, trovati a vendere illegalmente farmaci sui marciapiedi del corso Arnaldo Lucci. Borsoni aperti e centinaia di medicinali pronti a ‘soddisfare’, senza prescrizione medica, qualsiasi richiesta in base alla patologia rappresentata. Così i venditori ambulanti improvvisavano anche indicazioni mediche e posologie, propinando finanche pillole per intossicazione da droghe. Su nessuna scatola però l’approvazione dell’Aifa. Si trattava di medicinali contrabbandati dall’Ucraina all’Italia. Per i carabinieri un serio pericolo per la salute pubblica conseguente innanzitutto all’incertezza della composizione del presunto farmaco e poi per la somministrazione senza il previsto controllo medico. I militari hanno sequestrato ai due circa 300 confezioni in totale, suddivise in 27 tipi di farmaci. Si è riscontrata la prevalenza per tipologia (cioè il maggior numero di confezioni disponibili) di analgesici, antibiotici e ansiolitici. Proseguono gli accertamenti per ricostruire i canali illegali di approvvigionamento della merce. Un blitz che arriva a pochi giorni dall’incredibile scoperta dei farmaci ritrovati in provincia di Napoli, tra Nola e Ottaviano. In quell’occasione però vennero scoperti due depositi contenenti un ingente quantità di farmaci e parafarmaci di tipo ospedaliero e di libera vendita, e antitumorali. In quella circostanza quattro persone sono state arrestate per ricettazione. L’intero quantitativo era stato rubato nel corso di una rapina subita da un autotrasportatore nella zona industriale di Marcianise lo scorso 8 gennaio. Il valore commerciale dei farmaci recuperati ammonta a circa un milione di euro. Insomma, un vero e proprio caso sul quale ora accendono i riflettori le forze dell’ordine, chiamate a far luce sui contorni di quei canali occulti che hanno spinto sul marciapiede di via Lucci i farmaci venduti dai contrabbandieri delle pillole. L’unico dato certo è che la nascita del nuovo mercato dei farmaci da strada – come già avvenuto in Grecia – è figlio della crisi dilagante che ha messo in ginocchio l’intera regione. (Metropolis)