La nostra provincia prima. Ma solo per le aziende che vendono fuori dall’italia. Gino Sabatini: «L’internazionalizzazione delle imprese è ormai una strada obbligata»
di Vittorio Bellagamba
Ascoli, 12 giugno 2013 -POSITIVO L’ANDAMENTO delle esportazioni delle aziende della provincia di Ascoli nel primo trimestre del 2013.
Anzi tocca proprio al sistema delle imprese del Piceno a far registrare il picco più alto delle esportazioni. Con un eloquente +60,3% è proprio Ascoli a indicare il maggior incremento delle vendite all’estero seguita nella graduatoria delle province da Latina (+39,6%) e Firenze (+17,9%). Ma se il contrasto al rallentamento delle esportazioni è particolarmente rilevante nel Piceno, tra le province con il più elevato contributo alla diminuzione dell’export nazionale, si segnalano: Siracusa, Taranto, Arezzo, Roma, Caltanissetta, Cagliari e Napoli. La tendenza rilevata nel Piceno si inserisce, quindi, in una quadro a tinte decisamente fosche delle vendite all’estero delle aziende italiane.
Infatti, secondo la rilevazione diffusa ieri dall’Istat dal titolo: «Le esportazioni delle regioni italiane» emerge che nel primo trimestre 2013, rispetto al trimestre precedente, le vendite di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione dello 0,7%, come sintesi del calo delle vendite per le regioni dell’Italia. Le regioni che contribuiscono maggiormente alla flessione dell’export nel primo trimestre 2013 sono Puglia (-16,1%), Sicilia (-9,9%), Friuli-Venezia Giulia (-6,8%), Lombardia (-0,6%) e Sardegna (-9,1%). Tra le regioni in espansione si segnalano come particolarmente dinamiche: Marche (+13,2%), provincia di Bolzano (+3,8%), Liguria (+2,5%) e Lazio (+2,4%). Nelle Marche, come del resto anche nell’ascolano, a spingere in alto le esportazioni sono state le vendite di articoli farmaceutici e chimico-medicinali. «L’internazionalizzazione delle imprese è ormai una strada obbligata – ha detto Gino Sabatini presidente di Piceno Promozione azienda speciale della Camera di Commercio di Ascoli – e il nostro sforzo è proprio quello di agevolare la penetrazione nei mercati esteri soprattutto per le piccole e piccolissime aziende che caratterizzano il nostro sistema economico». Abbiamo chiesto al presidente di Confindustria Ascoli Bruno Bucciarelli di spiegarci l’incremento delle esportazioni in particolar modo