Misure di compartecipazione sui farmaci dal 2014 e parte dello sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera, in continuo aumento negli ultimi anni, a carico delle aziende. Sono alcune misure sulla farmaceutica previste dalla bozza della Manovra arrivata in Consiglio dei ministri.
Dal 2014 scatteranno "misure di compartecipazione sull’assistenza farmaceutica e sulle altre prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale, aggiuntive rispetto a quelle eventualmente già disposte dalle Regioni". Esse "possono adottare provvedimenti di riduzione delle misure di compartecipazione, purché assicurino comunque l’equilibrio economico, da certificarsi preventivamente da parte del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e dal Tavolo tecnico" in materia.
"In materia di assistenza farmaceutica ospedaliera al fine di consentire alle Regioni di garantire il conseguimento degli obiettivi di risparmio programmati compatibili con il livello di finanziamento previsto, dal 2013, con regolamento da emanare entro il 30 giugno 2012, sono disciplinate le procedure finalizzate a porre a carico delle aziende farmaceutiche l’eventuale superamento del tetto di spesa a livello nazionale". Alle aziende toccherà coprire fino a un massimo del 35% di tale sforamento, "in proporzione ai rispettivi fatturati per farmaci ceduti alle strutture pubbliche, con modalità stabilite dal regolamento" che sarà emanato. In assenza del regolamento entro il 30 giugno 2012, l’Agenzia italiana del farmaco aggiorna le tabelle di raffronto fra le Regioni sulla prescrizione dei farmaci generici, per consentire comunque alle Regioni di "garantire il conseguimento degli obiettivi di risparmio".
Di conseguenza, dal 2013 il tetto della spesa farmaceutica territoriale viene abbassato al 12,5%. Nella bozza della Manovra si prevede anche la modifica del regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Aifa. In particolare, si punta a "demandare al Consiglio di amministrazione, su proposta del direttore generale, il potere di modificare l’assetto organizzativo dell’agenzia; riordinare la Commissione consultiva tecnico-scientifica e il Comitato prezzi e rimborsi, prevedendo un numero massimo di componenti pari a dieci, di cui tre designati dal ministro della Salute, uno dei quali con funzioni di presidente, uno designato dal ministro dell’Economia e delle finanze, quattro dalla Conferenza Stato Regioni nonché, di diritto, il direttore generale dell’Aifa e il presidente dell’Istituto superiore di sanità; specificare i servizi, compatibili con le funzioni istituzionali dell’Agenzia, che l’Aifa può rendere nei confronti di terzi; introdurre un diritto annuale a carico di ciascun titolare di autorizzazione all’immissione in commercio per il funzionamento, l’aggiorna