“Una cura democratica, a costo zero”. “Il popolo che aiuta il popolo”. “Più potente di un vaccino”. “Non si può non pensare che le industrie farmaceutiche si oppongano a questa terapia”. Il bombardamento di messaggi ha scelto uno dei percorsi preferiti da chi vuole diffondere informazioni non veritiere o troppo enfatiche sulla pandemia: Whatsapp, uno spazio notoriamente a rischio di bufale [1].
dottore. ma è vero che…? – 26 Maggio 2020 di IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE
Il messaggio che in molti abbiamo ricevuto si apre con una “buona notizia” che si dice sia “arrivata ufficialmente dall’ospedale di Mantova: i morti per Covid-19 sono azzerati da quasi un mese. E viviamo in Lombardia, epicentro
Cos’è il plasma?
Tutte le persone guarite dalla Covid-19 possono donare plasma potenzialmente utile per le persone malate?
Come viene donato il plasma?
La procedura inizia come una normale donazione di sangue, con l’inserimento di un ago in una vena del braccio. Ma, invece di essere pompato in una sacca di sangue, il liquido viene aspirato in una macchina dotata di una centrifuga in cui il plasma viene separato dalle altre componenti sangue. Il plasma è raccolto in un contenitore separato e il sangue prelevato viene restituito al paziente con una soluzione salina grazie all’ago già presente nel braccio. Questo processo si ripete alcune volte fino a quando viene raccolta la giusta quantità di plasma, che varia in base al peso. Gli effetti sul donatore sono per lo più simili a quelli di una normale donazione di sangue: un po’ di vertigini o una sensazione di capogiro, ma nella maggior parte dei casi non accade alcunché. Da una singola donazione si possono ricavare da due a quattro unità di plasma, ciascuna delle quali può essere trasfusa in un paziente malato.
Non si tratta, dunque, di un trattamento nuovo?
È una terapia che può funzionare?
Un attimo, Dottore: cos’è uno studio randomizzato?
Tornando al trattamento della Covid-19 con il plasma di convalescenza, questa situazione di incertezza sui benefici della terapia è stata confermata da uno studio che ha sintetizzato i risultati di tutte le ricerche condotte fino ad oggi. Si tratta di una “revisione sistematica” ed è stata condotta da un gruppo di ricercatori di diversi centri internazionali che fanno parte della Cochrane, un’organizzazione senza scopo di lucro che ha proprio la finalità di sintetizzare le prove che derivano dalla ricerca [8]. Sono stati trovati e analizzati 8 studi già conclusi e 32 ancora in corso. Per lo più, si tratta di ricerche molto poco rigorose dal punto di vista metodologico, che hanno arruolato pochi pazienti che spesso soffrivano di malattie concomitanti alla Covid-19: per queste e altre ragioni, la qualità dei risultati è stata giudicata molto bassa e, pertanto, da considerare con molta prudenza. In definitiva, dai risultati degli studi disponibili non si sa né se la “cura” riduca la mortalità dei pazienti con Covid-19, né se migliori i sintomi della malattia.
Se i dati sono questi, perché se ne parla come di una terapia “miracolosa”?
Secondo la ricostruzione effettuata dai giornalisti di Valigia Blu, “a metà marzo, poco meno di un mese dal primo caso ufficiale di contagio locale a Codogno, viene avviato anche in Italia il primo protocollo con l’obiettivo di poter realizzare questa sperimentazione per aiutare i casi più gravi malati da Covid-19. Si tratta di un’intesa firmata da una serie di centri regionali, fra cui l’Asst (l’ex Asl) di Mantova e il Policlinico San Matteo di Pavia” [9]. Ma l’informazione circa l’azzeramento dei decessi nell’ospedale della provincia lombarda è priva di fondamento, ha precisato la redazione di Facta: “Non ne si trova traccia sul sito dell’Asst Mantova e non è stata confermata dall’ospedale contattato” [2].
In Italia, le istituzioni hanno avviato uno studio sull’uso di plasma di convalescenza per il trattamento della Covid-19?
È stato autorizzato dal comitato etico dell’INMI “L. Spallanzani” lo studio TSUNAMI (acronimo di TranSfUsion of coNvaleScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS-CoV-2), uno studio nazionale comparativo randomizzato per valutare l’efficacia e il ruolo del plasma ottenuto da pazienti convalescenti da Covid-19. Il parere unico rilasciato dal comitato etico dello Spallanzani ha validità immediata su tutto il territorio nazionale. Lo studio, attivato su indicazione del Ministero della Salute, è promosso dall’Istituto Superiore di
Come si muovono le altre nazioni?
In Francia, il ricorso al plasma di convalescenza è per ora permesso solo nell’ambito di sperimentazioni cliniche [13].
Per tornare alla domanda iniziale: l’uso del plasma di convalescenza è ostacolato dalle industrie farmaceutiche?
Per sapere se questa cura possa realmente funzionare, dobbiamo sperare di poter disporre presto di dati affidabili e raccolti in modo rigoroso su un ampio numero di pazienti. Sappiamo anche che non è semplice trovare i donatori idonei, la donazione di plasma non può essere troppo frequente e le procedure sono comunque abbastanza complesse in termini di sicurezza
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Bibliografia
- 1 . De Fiore L, “Covid-19 e Whatsapp”. Pubblicato il 23 marzo 2020. Consultato in data 16 maggio 2020
- 2 . “Che cosa sappiamo della cura col plasma (e la bufala dei decessi “azzerati” a Mantova“. Fact 2020; pubblicata il 5 maggio. Consultato in data 19 maggio 2020
- 3 . Marano G, Vaglio S, Pupella S, et al. “Convalescent plasma: new evidence for an old therapeutic tool?”. Blood Transfusion. 2016 Mar;14(2):152
- 4 . Herrera T, “What Is Convalescent Blood Plasma, and Why Do We Care About It?”. New York Times 2020. Pubblicato il 24 aprile 2020. Aggiornato il 27 aprile 2020. Consultato in data 18 maggio 2020
- 5 . AVIS. “Plasma iperimmune e test sierologici, ecco cosa c’è da sapere”. Pubblicato il 7 maggio 2020. Consultato in data 18 maggio 2020
- 6 . “Plasma terapia: la posizione della Regione Emilia-Romagna”. Sito della Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma. Pubblicato il 4 maggio 2020. Aggiornato il 7 maggio 2020. Consultato in data 18 maggio 2020
- 7 . Casadevall A, Pirofski LA, “The convalescent sera option for containing COVID-19”. J Clin Investigation 2020 Apr 1;130(4):1545-8
- 8 . Valk SJ, Piechotta V, Chai KL, et al. “Convalescent plasma or hyperimmune immunoglobulin for people with COVID‐19: a rapid review”. Cochrane Database of Systematic Reviews 2020, Issue 5. Art. No.: CD013600. DOI: 10.1002/14651858.CD013600
- 9 . Zitelli A, “Covid-19 e la cura con il plasma”. Pubblicato il 9 maggio 2020. Consultato in data 18 maggio 2020
- 10 . Agenzia Italiana del Farmaco. “Autorizzato lo studio Tsunami”. Pubblicato il 15 maggio 2020. Aggiornato il 18 maggio 2020. Consultato in data 19 maggio 2020
- 11 . Maxmen A, “How blood from coronavirus survivors might save lives”. Nature 2020; pubblicato il 24 marzo. Consultato in data 18 maggio 2020
- 12 . FDA. “Recommendations for Investigational COVID-19 Convalescent Plasma”. Pubblicato il 1 maggio 2020. Consultato in data 18 maggio 2020
- 13 . ANSM. “COVID-19: L’ANSM encadre le recours possible à l’utilisation de plasma de personnes convalescentes pour des patients ne pouvant être inclus dans les essais cliniques”. Pubblicato il 30 aprile 2020. Consultato in data 18 maggio 2020
- 14 . AVIS. “Covid-19 e plasma iperimmune”. Pubblicato il 2 maggio 2020. Consultato in data 19 maggio 2020
Nota AVIS: Ricordiamo che in Italia il sangue e tutti gli emocomponenti sono considerati un bene pubblico tutelato dalla legge. Il plasma raccolto in Italia proviene da donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e gratuite. Esso costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci “salva-vita”. Attualmente l’Italia è ai primi posti in Europa per la quantità di plasma raccolta e inviato alle aziende farmaceutiche autorizzate alla lavorazione industriale. La titolarità della materia prima plasma cosi come dei suoi derivati è pubblica. Le Regioni, singolarmente o in forme associate, conferiscono il plasma raccolto dai Servizi Trasfusionali del proprio territorio all’azienda autorizzata alla trasformazione industriale del plasma per la produzione di medicinali plasmaderivati. Il contratto con le aziende, che operano come fornitori di servizio, è considerato una modalità di “lavorazione per conto terzi” e si configura come convenzione per la produzione di tali medicinali.