A luglio la spesa per i farmaci a carico Ssn in farmacia ha registrato un calo di 258 mln di euro rispetto al 2009; aumenta invece la spesa ospedaliera e la distribuzione diretta, che sfonda il tetto per 1,47 mld di euro. In crescita (17,8%) i ticket a carico del cittadino, che hanno determinato un gettito di 556,7 mln. Cala la spesa netta pubblica in farmacia (-2,06%; 6,67 mld) rispetto al 2009, mentre il numero di ricette cresce del 2,7%.
Il Sole 24 Ore Pag.17 – 24/10/2010
Tiene in farmacia la spesa per l’acquisto di farmaci a carico dello stato, che anzi fa risparmiare 258 milioni rispetto al budget. Continua a lievitare la farmaceutica ospedaliera e quella per le medicine distribuite direttamente dalla asl, che hanno già sfondato il tetto di spesa per 1,478 miliardi. E aumenta esponenzialmente del 17,8% il carico dei ticket pagati dai cittadini per pillole e sciroppi con un gettito che in poco più di 200 giorni ha già toccato quota 556,7 milioni. Sebbene rappresenti meno di un quinto della uscite pubbliche totali per la salute e nonostante da qualche anno i consumi in farmacia a carico dello stato siano in frenata, la spesa farmaceutica a carico dello Stato resta un osservato speciale. Con le regioni che sfornano, chi più chi meno, manovre di contenimento e di nuovi ticket e con un insieme di problemi che non riescono a trovate soluzione.
Il tavolo sui farmaci promesso fin dal «patto per la salute» del dicembre 2010, non ha prodotto alcun risultato. Quasi non esistesse. Le industrie continuano a reclamare una politica industriale – e fiscale – di sviluppo e rilancio del settore. Intanto i brevetti scadono, sul mercato entrano i generici ma non macinano abbastanza spazio. E i cittadini, nella morsa della crisi delle finanze pubbliche, vedono sempre più eroso il margine di gratuità con effetti poco graditi alle famiglie con redditi medio-bassi. Mentre in prospettiva si affacciano sul mercato possibilità farmaceutiche di cura sempre più costose che fatalmente ridurranno ancora di più i margini del welfare vecchio stampo.
È dentro un quadro complesso e articolato che, anche in prospettive a breve termine, vanno letti i dati dei primi sette mesi dell’anno – da gennaio a luglio – sui consumi per la farmaceutica convenzionata (in farmacia) e non convenzionata (ospedale e territorio) all’esame del cda dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Dati che confermano il trend che già si profilava da qualche mese, ma che a questo punto, sono considerati il "vagone" più attendibile per costruire le previsioni di spesa finali per il settore nel 2010. Soprattutto in vista di ciò che potrà accadere il prossimo anno, per non dire da quando, nel 2013, con il federalismo fiscale scatteranno i costi standard sanitari.
La notizia positiva è intanto il calo della spesa netta pubblica in farmacia: 6,67 miliardi in sette mesi, 141,6 milioni sotto il tetto per un differenziale di -2,06% rispetto all’analogo periodo del 2009. Questo però mentre le ricette hanno continuato a crescere con un incremento del 2,7 per cento. E con la quota dei ticket pagati dai cittadini che ha fatto segnare +17,8%, facendo evidentemente la sua parte nel favorire il calo della spesa in farmacia. Il risultato del gettito dei ticket va letto sotto più profili: da gennaio scorso sono scattati più aspri in Calabria (dove infatti l’aumento è stato vertiginoso: +61,6%) e da ottobre andranno calcol