L’azienda “caldeggia” la prescrizione di uno specifico prodotto. Dott. Quiriconi: indicazione biasimevole, non si pensa ai pazienti
di Gianni Parrini – 18 novembre 2017 – Il Tirreno Lucca
La circolare. Tutto è iniziato con una circolare dell’Asl Nord ovest indirizzata alcune settimane fa ai medici di famiglia. Conteneva un invito pressante alla prescrizione, in determinate circostanze, di uno specifico farmaco: quello meno caro per l’azienda. «Una indicazione biasimevole, accompagnata da motivazione assolutamente non condivisibili da un punto di vista etico e morale – spiega il dottor Umberto Quiriconi, presidente dell’ordine dei medici di Lucca – Non solo: l’azienda ha imposto a chi prescrive farmaci diversi da quello indicato, l’invio di una relazione in cui venga motivata tale scelta. Insomma, un modo per complicarci la vita e dissuadere chi non si allinea. Ovviamente come ordine abbiamo subito presentato una richiesta di ritiro della circolare e segnalato il fatto al comitato etico di area vasta e al direttore delle attività specialistiche».
Questione di soldi. I nuovi farmaci, occorre dirlo, sono molto più costosi dei tradizionali anticoagulanti: in Italia costano oltre un centinaio di euro al mese, contro i due euro del vecchio Coumadin, il più famoso della vecchia generazione, con il quale però c’è il fastidio del monitoraggio. E siccome vengono prescritti dal medico la spesa ricade sull’Asl. «I farmaci anticoagulanti di questo tipo sono quattro: appartengono alla stessa classe ma hanno caratteristiche diverse – spiega Quiriconi – Innanzi tutto quello indicato dall’azienda non ha un antidoto che lo renda inefficace: significa che se un paziente in cura fa un incidente e deve andare sotto i ferri, non lo si può operare finché l’effetto dell’anticoagulante non è esaurito. In secondo luogo non è deontologicamente corretto sostituire un farmaco già in atto e risultato efficace con quello che costa meno. Si rischia di perdere l’equilibrio raggiunto».
Sembra che a porre una pezza sulla vicenda ci penseranno le case farmaceutiche: per non vedersi osteggiati dalle azienda sanitarie i produttori degli anticoagulanti più “cari” (la differenza è di pochi centesimi), stanno meditando un ribasso dei prezzi. Vedremo.
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