Se lo aspettava il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che il decreto sulla revisione dell’elenco di visite ed esami “passati” dal servizio sanitario avrebbe scatenato una polemica. Ma, forse, non così grande. Ad agosto il parlamento aveva recepito l’intesa Stato-Regioni sul mancato incremento di 2,3 miliardi alla sanità per assorbire i 4 miliardi di tagli agli enti locali. Martedì la presentazione del provvedimento, vagliato dal Consiglio superiore di sanità, ai medici, dopo poche ore la rivolta dei camici bianchi, la protesta delle associazioni dei pazienti e, ieri, anche Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni ha attaccato il ministro.
«A tutti i cittadini, senza distinzione, sarà possibile accedere ai servizi sanitari. Nel medio periodo, meglio di ora riducendo liste d’attesa».
( … continua su Il Messaggero – Carla Massi – Venerdì 25 Settembre 2015)
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Tagli agli esami clinici. La cultura di morte dell’austerità medievale. Che cosa rende una visita, un esame clinico, inutile? Il fatto che il paziente non abbia nulla. Quindi saranno utili solo gli esami clinici che riscontrino effettive patologie, magari irrecuperabili. Ci rendiamo conto della mostruosità di questa misura, naturalmente giustificata con la necessità del rigore nei conti dello Stato?