Il rispetto e l’esigibilità del nostro profilo professionale [di ISF] non deve essere rivendicato per il proprio tornaconto, se fossimo soggetti pienamente commerciali avremmo fatto in tutta serenità ciò che le Aziende desiderano (ordini in farmacia, targettizzazioni, etc) e non ci sarebbe stato bisogno di inserire le pessime clausole nel CCNL.
Purtroppo o per fortuna non è così e il Legislatore, avendo individuato nell’ISF l’anello di congiunzione attraverso il quale le Aziende manovrano per cercare di influenzare il mercato a loro favore, ha inteso Responsabilizzarlo, non Tutelarlo. Noi ISF non siamo tutelati dalla Legge, noi siamo responsabilizzati, cosa ben diversa. Il soggetto debole che la Legge vuole tutelare è il cittadino che deve ricorrere alle cure mediche e lo fa in modo intelligente stabilendo la dipendenza dell’ISF dal Servizio Scientifico e responsabilizzandolo sia penalmente che civilmente.
Quindi pur essendo un dipendente, l’ISF ha una professionalità che deriva dal ruolo che ricopre e dalle leggi che normano tale professionalità e non può essere in alcun modo limitata dal rapporto di dipendenza che pure esiste. Ovvero il rapporto di dipendenza deve essere inteso nel senso letterale della parola fino a quando non sconfini nei doveri e nelle responsabilità che gravano sull’ISF in virtù del suo status, normato da specifiche leggi.
L’osservanza delle normative, sia nazionali che regionali, dettate in materia, si profila, dunque, come un “dovere” per gli ISF, non suscettibile di “deroga” o di “negoziazione”, neanche nel caso in cui il datore di lavoro fosse disposto, in cambio, a gratifiche economiche.
Tale “potere-dovere” per gli ISF, infatti, non discende da investiture di “terzi”, ma dall’essere titolari di uno “status”, che impedisce loro di essere equiparati a dipendenti addetti a mansioni “esecutive”.
Nei precedenti rinnovi contrattuali acconsentendo allo spostamento dell’ISF nell’area commerciale/marketing il Sindacato, credendo di poter difendere posti di lavoro, ha tradito lo spirito del legislatore lasciando privo di tutele il cittadino creando un ISF ibrido in perenne conflitto tra il rispetto della Legge e la paura della perdita del lavoro se non bene allineato ai desiderata della direzione vendite.
Le Aziende e Farmindustria hanno trovato nelle Linee Guida di comportamento un valido strumento per difendersi e lasciare isolato l’ISF che a sua volta , non avendo un Albo, non ha possibilità di crearsi Linee Guida che lo tutelino dalle esortazioni commerciali dei vari portavoce dell’azienda. Il Sindacato, per risarcire il Cittadino, vero danneggiato dalle clausole commerciali introdotte nel CCNL, dovrebbe innanzitutto riconoscere il proprio errore riconducendo l’ISF nell’area che le è propria e poi produrre delle Linee Guida per L’Informazione Scientifica alle quali gli ISF, che desiderano fare onestamente il lavoro, possano fare riferimento. Questo potrebbe essere uno strumento importante a garanzia dell’utente finale.
A.G.
Posizione Organizzativa C1 – C2