L’industria farmaceutica è la fabbrica dei malati. N.d.R.

Come l’industria farmaceutica crea milioni di malati

“La scienza medica è un’impresa industriale gestita e controllata da produttori
(medici, ospedali, laboratori farmaceutici) che incoraggiano la diffusione di procedimenti
d’avanguardia costosi e complicati, e riducono così il malato e i suoi familiari
allo stato di docili clienti”.
Ivan Illich

“Il modello di business dell’industria farmaceutica è basato proprio sull’allargamento della sfera
delle malattie: il marketing creativo serve ad ampliare il bacino di clienti,
convincendo chi è probabilmente sano a ritenersi almeno moderatamente malato”.
Allen Frances, medico psichiatra.

Edoardo Capuano – Sa, 24/09/2016 – ECplanet

La commercializzazione della malattia è l’arte raffinata di vendere malanni, un modo efficace per spacciare farmaci ed esami che portano a profitti enormi.

Tale commercializzazione richiede una regia ben precisa, degli attori principali, secondari e molte comparse. Le aziende farmaceutiche (registi e produttori) devono per forza di cose coinvolgere i medici (attori protagonisti) per prescrivere le ricette, devono coinvolgere i ricercatori (attori non protagonisti) che inventano veri e propri nuovi disturbi, i gruppi di pazienti e/o famigliari di malati (comparse) che richiedono a gran voce un supplemento di terapia, e infine i pazienti veri e propri che richiedono tali farmaci perché convinti di essere malati (spettatori incoscienti).

Lo scopo del presente lavoro è di svelare la trama e la sceneggiatura di questo documentario, visto e vissuto ogni anno da centinaia di milioni di persone… Soltanto se si conosce esattamente come lavora il Sistema si è in grado di difendersi.

Le persone prive di una corretta e completa informazione finiranno tutte, chi prima chi dopo, stritolate dalla macchina infernale del marketing farmaceutico. è solo questione di tempo.

Indice

Introduzione

1 – Piano conoscitivo

2 – Piano quantitativo

3 – Piano temporale

4 – Piano qualitativo

Conclusione

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N.d.R.: In Italia l’informazione sui farmaci ai medici e farmacisti è regolamentata dal D. Lgs. 219/06. L’art. 122 dice che “l’informazione sui medicinali può essere fornita al medico e al farmacista dagli informatori scientifici”.

L’art. 121 del Decreto però dispone che “la pubblicità presso i farmacisti dei medicinali vendibili dietro presentazione di ricetta medica è limitata alle informazioni contenute nel riassunto delle caratteristiche del medicinale”. Niente vendita!

Sempre nell’art. 122 si precisa che “Gli informatori scientifici devono riferire al servizio scientifico di cui all’articolo 126, dal quale essi dipendono, ed al responsabile del servizio di farmacovigilanza di cui al comma 4 dell’articolo 130, tutte le informazioni sugli effetti indesiderati dei medicinali, allegando, ove possibile, copia delle schede di segnalazione utilizzate dal medico ai sensi del titolo IX”.

Nell’art. 126 infatti si ribadisce che “ogni impresa titolare dell’AIC di medicinali deve essere dotata di un servizio scientifico incaricato dell’informazione sui medicinali che immette sul mercato” e verifica “che gli informatori scientifici alle proprie dipendenze sono in possesso di una formazione adeguata e rispettino gli obblighi imposti dal presente decreto”.

All’art. 128 si afferma che “In caso di pubblicità irregolare svolta presso gli operatori sanitari, l’AIFA adotta, se del caso, i provvedimenti indicati all’articolo 118, comma 13”.

L’ente controllore della correttezza dell’informazione scientifica e che il marketing sia escluso dalla stessa informazione scientifica è pertanto l’AIFA. Ma è così? Quanti controlli ha effettuato? Quanti sono risultati fuori legge?

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