FEDAIISF Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco
Il Presidente
ProtU58/14/FC
Roma, 6 luglio 2014
Egr. Direttore del sito Fedaiisf
Oggetto: Perché il ruolo tradizionale dell’ISF diventerà presto obsoleto
Egregio Direttore,
non desideravo inserirmi nella sua nota di redazione a proposito del Sig. Ruggiero – Merqurio -.
Note, come sempre, puntuali, competenti ed informate.
La risposta del Sig. Ruggiero mi lancia, però, un inarrestabile stimolo e pertanto la pregherei di darmi la necessaria visibilità nel sito da lei diretto.
Sono dell’idea, che questi cambiamenti epocali, intesi come vere rivoluzioni copernicane siano volute, solamente, dall’industria farmaceutica, per aggirare gli ostacoli del D.L. 219/06
In questo contesto trova terreno fertile l’offerta dei suoi innovativi servizi.
Non è difficile pensare, che i nuovi farmaci specialistici debbano essere posizionati presso gli specialisti.
Non sfugga, però, che le altre aziende del settore non staranno a guardare: registreranno prodotti molto simili e, trovando saturazione dallo specialista si rivolgeranno -nuovamente- verso il medico di medicina generale per saturare il mercato velocemente.
Ricordo, a tale proposito, l’epopea di cimetidine, ranitidine, prazoli.
Noi, ci schiereremo con un sistema sovrapponibile all’attuale, con le giuste modernizzazioni: un sistema premiante l’intesa tra medico e paziente, che rifiuta decisamente la spersonalizzazione.
Noi troviamo ampiamente giustificato il suo desiderio di vendere i servizi offerti, sui quali non ci permettiamo di eccepire, perché saranno di eccellente qualità.
Ma, attribuire al futuro che avanza il senso del necessario cambiamento ci trova prima perplessi, poi in totale disaccordo.
Sarebbe utile, a questo proposito, una indagine conoscitiva di tipo referendario sui pazienti per identificare i loro bisogni e le loro scelte: per questa indagine la nostra Federazione si rende disponibile con le sue strutture.
L’esigenza del rapporto medico-paziente è una richiesta perentoria ed incontrovertibile, che viene fuori ascoltando la base, i pazienti, cioè i finanziatori del sistema, seppure in translazione generazionale.
Noi, ogni giorno, veniamo a contatto con centinaia di migliaia di pazienti che ascoltiamo molto attentamente.
Le idee innovative alle quali Lei accenna e definite necessità ineluttabili non servono agli assistiti e non sono gradite se entrano nella qualità del rapporto medico-paziente.
Dalla grande città ai più piccoli centri del nostro Paese: noi siamo presenti ovunque, e ascoltiamo…
Le idee innovative, -per lei vendita di servizi- risultano, invece, molto comode all’industria, ed offrono, su un piatto d’argento, le motivazioni per richiedere aperture di mobilità: cioè i licenziamenti.
In un momento di grande sforzo governativo per combattere la disoccupazione.
Il vice ministro De Vincenti è stato molto chiaro all’Assemblea di Farmindustria dichiarando: noi stiamo facendo la nostra parte, ora, in termini di occupazione, ci aspettiamo che voi facciate la vostra.
E non sarà proprio un buon segnale continuare con i licenziamenti.
Gli scenari futuri vedono favoriti i grandi gruppi industriali, a scapito di medio – piccole imprese, che saranno messe fuori gioco dalla impossibilità di investimenti miliardari per finanziare la ricerca e che comporteranno nuovi licenziamenti che dovremo, in ogni maniera, arginare.
Il cuore pulsante dell’Italia sono le piccole imprese: mi auguro che i politici non si facciano condizionare.
Altrimenti il disagio sociale sarà devastante e dovranno assumersene le relative responsabilità.
Per concludere leggo, Sig. Ruggiero: “aiutare il medico a gestire il paziente interpretandone i bisogni, consigliando le migliori soluzioni dal punto di vista scientifico.”
Noi lo facciamo da sempre.
Forse Le manca il polso della nostra professione.
Oppure, se non le manca, non l’ha capita.
Con molta cordialità.
Cav.Uff. Fabio Carinci
FEDAIISF
Presidente Nazionale
Salvatore Ruggiero wrote:
fonte: www.fedaiisf.it 5 luglio 2014
https://www.fedaiisf.it/Start/HDefault.aspx?Newsid=9466
Caro Direttore, sono seriamente in conflitto di interessi, è vero. Lavoro nel settore e credo in quello che scrivo. Le trasformazioni che l’ISF sta subendo sono indubbie e, vedo, condivise.
Non condivido l’analisi che molti fanno: io credo fermamente che il ruolo “tradizionale” sarà presto obsoleto, non il ruolo dell’ISF nel suo complesso.
Come legge dal mio articoletto penso che: <<provare a dare valore alla visita – aiutando il medico a gestire il paziente, interpretandone i bisogni – consigliando le migliori soluzioni dal punto di vista scientifico (non solo dal proprio prodotto) rappresenta il futuro dell’informazione scientifica.>>. Grazie dell’attenzione.
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