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Legge di bilancio: per il SSN servono almeno 2 miliardi. Anelli (FNOMCeO): in Finanziaria, almeno dieci miliardi di euro per i professionisti della salute

Il Sole 24Ore, in un articolo pubblicato il 29 agosto, dice che servono almeno 2 miliardi per detassare le buste paga dei medici e aggiornare i rimborsi sulle cure ospedaliere (DRG). E a questi vanno aggiunti fondi per nuove assunzioni e edilizia ospedaliera. La legge di Bilancio della sanità parte da qui.

L’anno scorso il ministro Schillaci è riuscito a spuntare 3 miliardi in più – in gran parte per il rinnovo dei contratti del personale -, ma quest’anno sarà difficile replicare. Sicuramente sarà impossibile raggiungere i 10 miliardi chiesti ieri dalla categoria dei medici per bocca del presidente dell’Ordine Filippo Anelli.

Un primo segnale, prosegue il Sole, al personale sanitario – sempre più restio a lavorare nel Ssn dove si contano 2mila dimissioni l’anno solo tra i medici – dovrebbe dunque essere la flat tax al 15% sull’idennità di specificità, una voce presente nella busta paga dei medici e più recentemente in quella dei dirigenti infermieri. Una misura sulla falsariga di quella già approvata nel decreto liste d’attesa dove sono state detassati al 15% gli straordinari di medici e infermieri che dovrebbe costare in tutto circa 450 milioni.

A questo come detto va aggiunto il capitolo delle nuove tariffe dei Drg che potrà contare su di un lavoro completato dall’Agenas (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali) l’estate scorsa dopo che la manovra del 2022 aveva chiesto proprio di aggiornarli entro il 2023.

Ci saranno poi da trovare fondi in più per le assunzioni, ma anche nuove risorse per l’edilizia ospedaliera così come c’è da ritoccare il tetto di spesa della farmaceutica diretta da alzare per circa 200-300 milioni.

Infine, conclude l’articolo, un capitolo della finanziaria sarà dedicato ad avere dei sistemi pronti di eventuale accesso e acquisto di antibiotici in caso di antibiotico resistenza che rischia di diventare la nuova emergenza sanitaria globale. (Fonte: Il Sole 24ORE)


Il Comunicato FNOMCeO

Anelli (FNOMCeO): “Per il 90% degli italiani sanità deve essere priorità nella Legge di Bilancio: in Finanziaria, dieci miliardi di euro per i professionisti della salute”

AUTORE: UFFICIO STAMPA FNOMCEO

L’allarme:

“Se SSN si svuota dei suoi professionisti, muore. E sempre più cittadini rimangono senza cure: dai 4,5 milioni attuali, numero pari agli abitanti dell’Emilia-Romagna, si arriverà a dieci milioni, tanti quanti gli abitanti della Lombardia” 

Dieci miliardi di euro in Finanziaria, da investire sui professionisti della salute. Questa la proposta del Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, per salvare il Servizio sanitario nazionale. A due giorni dal vertice di maggioranza che vedrà il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni confrontarsi con i due Vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani proprio sulla prossima Legge di Bilancio, il Presidente accoglie con favore l’impegno del Ministro Schillaci a prevedere risorse dedicate alla valorizzazione del personale, e così rilancia.

“La posta in gioco è alta – afferma Anelli – ed è la sopravvivenza del nostro Servizio sanitario nazionale. E a dirlo non siamo solo noi, ma i cittadini. Secondo l’ultimo Rapporto Censis-FNOMCeO, presentato il mese scorso, otto italiani su dieci ne sono convinti: se in questi anni, nonostante i tagli e attraversando la più grande emergenza sanitaria dalla sua fondazione, il Servizio sanitario ha retto, lo si deve all’impegno straordinario dei medici e degli altri professionisti. Che lo hanno puntellato con sforzo individuale, in condizioni difficili e senza un ritorno economico adeguato. Per l’87,2% dei cittadini è quindi prioritario migliorare le condizioni di lavoro e le retribuzioni dei mediciproprio perché li considerano la risorsa più importante della sanità. Per il 92,5% occorre assumere subito medici e infermieri nel Servizio sanitario, anche per dare un taglio rapido alle liste di attesa, mentre l’84,5% è convinto che avere troppi medici con contratti temporanei indebolisce la sanità. Numeri, questi, che fanno il paio con un recente sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli: per il 90% dei cittadini, la sanità deve essere una priorità del Governo nella Finanziaria. Per il 37%, merita addirittura il primo posto”.

Purtroppo, la realtà è ben diversa: sempre secondo la fotografia del Censis, a fronte di un balzo della spesa per lavoro a tempo determinato che è quasi raddoppiata in dieci anni (+93,4% dal 2012 al 2022), nello stesso lasso di tempo le risorse destinate al personale permanente sono aumentate solo del 6,4%. Con il risultato che le retribuzioni dei medici sono in picchiata: sempre dal 2012 al 2022, in termini reali sono addirittura diminuite, del 6,1%. E sono sempre più lontane, in valore assoluto, da quelle dei colleghi europei. Questo, insieme alle condizioni di lavoro, aggravate dagli episodi di violenza, dai carichi insostenibili, dalla burocrazia, dalle denunce ingiuste, porta sempre più medici ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale, verso il privato e verso l’estero.

Dobbiamo rendere attrattivo il nostro SSN – esorta Anelli – per arginare questa fuga, questo stillicidio che, al ritmo di dieci medici al giorno, risulta alla fine in una dimissione in massa. Dobbiamo fermare questa emorragia o il risultato sarà la morte per consunzione del SSN, svuotato della sua linfa vitale, i suoi professionisti. E i cittadini rimarranno senza cure”. 

“Già oggi – constata Anelli – chi può si rivolge alle assicurazioni, al privato. Chi non ha mezzi, rinuncia a curarsi. Sono 4 milioni e mezzo, secondo gli ultimi dati Istat, i cittadini che rinunciano alle cure: l’equivalente degli abitanti dell’Emilia-Romagna. Se non agiamo subito, a breve diventeranno oltre il doppio, tanti quanti i dieci milioni che popolano la Lombardia”.

“Siamo sicuri che non sia questa la volontà del Governo – conclude Anelli – che, sin dall’inizio, ha manifestato il suo impegno a investire in sanità. Ora è il tempo di giocare la partita sul campo, trovando le risorse per il nostro SSN e per i suoi professionisti. È il momento di rendere di nuovo attrattivo il lavoro ad altissima utilità sociale all’interno della sanità universalista, per la quale gli italiani continuano a nutrire un amore indefettibile: quasi il 92% considera la sanità per tutti quale motivo di orgoglio per il Paese e distintività a livello internazionale. Anche per questo, l’83,6% dichiara esplicitamente che, dopo l’esperienza traumatica del Covid, si aspettava molte più risorse e un impegno più intenso per potenziare la sanità. Ora è il momento giusto per dar seguito a quelle aspettative e a quelle richieste”.

Ufficio Stampa FNOMCeO


Intanto Anaao Assomed lancia al Governo, Parlamento e Istituzioni un appello: “In assenza di risposte positive avvieremo una stagione di manifestazioni fino a più giornate di sciopero”

“Le nostre richieste – ribadisce il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio – sono note da tempo. Alla legge di bilancio chiediamo maggiori risorse per il Servizio sanitario nazionale e per adeguare gli stipendi dei professionisti a quelli degli altri paesi europei nonchè la defiscalizzazione dell’indennità di specificità”

“Come sindacato – conclude Di Silverio – abbiamo un’unica risposta da dare in assenza di adeguati riscontri alle nostre richieste: mobilitare l’intera categoria, anche con la partecipazione di tutti i sindacati che vorranno aderire, fino alla proclamazione di più giornate di sciopero in autunno” (Fonte: Comunicato AnaaoAssomed)


Notizie correlate: Secondo rapporto FNOMCeO-Censis. “Stop all’aziendalizzazione e ritorno del primato della salute”


Nota:

Il sistema chiamato Raggruppamento omogeneo di diagnosi (Diagnosis Related Group, DRG), permette di classificare tutti i malati dimessi da un ospedale in gruppi omogenei in base alle risorse impegnate per la loro cura. (Fonte: ISS). Per approfondire: Principali caratteristiche Diagnosis Related Groups (DRG)

Il Ricovero è differenziato per complessità assistenziale e costi relativi in 489 categorie descritte dai DRG (Diagnosis Related Group).

La SDO (Scheda di dimissione ospedaliera) è il supporto informativo basilare del sistema di finanziamento. Da questa si ricavano i dati relativi al ricovero per la sua attribuzione ad uno specifico DRG.

LE TARIFFE associate alle diverse categorie di ricovero (DRG) sono determinate dalle risorse medie assorbite per l’assistenza valorizzate secondo i costi standard di produzione che sono calcolati su un gruppo di ospedali regionali con livelli ottimali di efficienza tecnica.


Nota:

L’indennità di specificità medica è lo strumento attraverso cui si riconosce e si valorizzano le profonde differenze del medico rispetto agli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione.

Questo riconoscimento viene valorizzato attraverso un corrispettivo economico.

Nasce nel contratto del 1994-97 nella parte che regola il secondo biennio economico 1996-1997

In questo contratto non solo si modifica in modo sostanziale la struttura della retribuzione, ma si modifica in modo innovativo la carriera del medico all’interno del SSN.

Redazione Fedaisf

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