Disomogeneità della qualità del servizio sanitario ai cittadini sul territorio nazionale, rapporti tra pubblico-privato e nuove regole per accreditamento e appalti, infine innovazione delle strutture sanitarie. Sono queste le tre sfide urgenti per la sanità italiana, secondo il ministro della Salute Livia Turco, che questa mattina a Roma ha commentato i dati dell’inchiesta dei carabinieri dei Nas su un campione di 321 ospedali della penisola. “Dai dati raccolti – spiega Turco – emerge con chiarezza una disomogeneità tra Nord e Sud nell’offerta dei servizi al cittadino. Anche per questo – precisa – abbiamo affiancato alcune Regioni in difficoltà come la Campania, la Calabria, la Sicilia e il Lazio. Non solo per aiutarle a far rientrare il debito delle loro sanità regionali, ma anche per migliorarne la qualità dell’intero sistema sanitario”.
Il secondo nodo, per il ministro, è rappresentato dal “rapporto tra pubblico e privato, e dalle norme per l’accreditamento delle strutture, che devono riguardare anche gli appalti e le esternalizzazioni”. Su quest’ultima pratica Turco ha un’opinione chiara: “Alla luce dei dati in nostro possesso è necessario che chi sosteneva fossero sinonimo di efficienza, si ravveda”. Ma a interessare molto il ministro è il terzo punto cruciale per il governo della sanità italiana, ossia “l’innovazione delle strutture sanitarie. Bisogna – spiega – stilare un patto tra persone responsabili, e ciascuno deve fare la propria parte. E’ necessaria una svolta culturale”, invoca Turco che afferma come “nei passati 5 anni di governo del centrodestra la rete ospedaliera sia stata ammodernata solo attraverso i Livelli essenziali di assistenza”.
Il secondo nodo, per il ministro, è rappresentato dal “rapporto tra pubblico e privato, e dalle norme per l’accreditamento delle strutture, che devono riguardare anche gli appalti e le esternalizzazioni”. Su quest’ultima pratica Turco ha un’opinione chiara: “Alla luce dei dati in nostro possesso è necessario che chi sosteneva fossero sinonimo di efficienza, si ravveda”. Ma a interessare molto il ministro è il terzo punto cruciale per il governo della sanità italiana, ossia “l’innovazione delle strutture sanitarie. Bisogna – spiega – stilare un patto tra persone responsabili, e ciascuno deve fare la propria parte. E’ necessaria una svolta culturale”, invoca Turco che afferma come “nei passati 5 anni di governo del centrodestra la rete ospedaliera sia stata ammodernata solo attraverso i Livelli essenziali di assistenza”.
“Ora però – incalza – è tempo di considerare la sanità come un investimento, anche strutturale. Non a caso l’ammodernamento delle strutture ospedaliere è stato per la prima volta inserito nei fondi strutturali per gli investimenti destinati allo sviluppo”. Per Turco, dunque, le strutture sanitarie del nostro Paese rappresentano un bene importantissimo, “come le autostrade”.
Da “doctornews”