Balduzzi (nella foto) rinunci alla decretazione d’urgenza e sui provvedimenti che dovrebbero essere esaminati oggi in Consiglio dei ministri avvii un confronto con le Regioni. Dopo gli allarmi sindacali di lunedì per il conflitto tra istituzioni esploso nella Sanità pubblica, i governatori giocano la carta del dialogo e sul decreto del Ministro invitano il Governo alla concertazione. Questo almeno è il tono che traspare dal comunicato con cui ieri si è chiusa la riunione organizzata dai governatori per esaminare il provvedimento firmato da Balduzzi. Un incontro lasciato inconcluso, perché la nuova bozza di decreto recapitata dal dicastero in apertura dei la! vori non era più quella sulla quale sabato gli assessori alla Sanità avevano definito le loro controproposte. «Prendiamo atto che nella bozza di stamattina una parte dei nostri emendamenti è stata accolta» ha detto in serata Luca Coletto, presidente del comitato Salute delle Regioni. Mancano al momento dettagli sulle modifiche recepite (interessate tra gli altri le farmacie, secondo alcune indiscrezioni) ma per i governatori è ancora troppo poco, come si desume dal comunicato diffuso a ruota: «Non sono stati recepiti molti emendamenti considerati irrinunciabili e dirimenti per la garanzia di un corretto rapporto istituzionale fra i due livelli di governo».
Ed ecco allora l’appello al dialogo, vista anche l’impraticabilità di un nuovo elenco di modifiche: il Consiglio dei ministri rinunci nella seduta di oggi allo strumento del decreto (inviso anche a qualche collega di Balduzzi, come riportato nei giorni scorsi da alcune font! i) e si prosegua sulla strada del confronto per arrivare «alla sottoscrizione del nuovo Patto per la salute, garantendo le risorse necessarie alla tenuta del sistema».
5 settembre 2012 – DoctorNews