La tegola in testa arriva a impiegati e collaboratori scientifici della sede di via Lorenzini che da gennaio rimarranno a casa. “I motivi sono collegati ai forti tagli della spesa sanitaria – spiega un comunicato aziendale – e in particolare alla criticità della divisione Prescription Medicine da cui dipende il 75% del fatturato: negli ultimi anni, ha registrato un forte calo”.
Già. A parte le sanzioni pronte a scattare per i medici di base che vogliono sincerarsi sullo stato del paziente con visite specialistiche, rx, tac, risonanze, esami di laboratorio e test allergici… anche sui farmaci si è avvertito un bel giro di vite.
“Il mio medico, per la bronchite, mi ha segnalato un farmaco alternativo – dice una signora sui 40 anni –: quello mutuabile, molto noto, che avevo preso poco tempo fa, adesso non è più in commercio. Solo che questo qui costa 20 euro. Ed è a mio carico”.
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Ma non solo dai medici di famiglia, quanto dai farmacisti…che suggeriscono (e raccomandano!) alternative non prescrivibili. E costose. Tutto a discapito delle aziende farmaceutiche ‘tradizionali’.
Oltre alla crisi della Boehringer, infatti (che è sostenuta da Assolombarda e in questi giorni ha accolto i rappresentanti sindacali insieme a Cgil, Cisl e Uil per cercare di trovare un accordo), ci sono acque agitate a casa di molti colossi del pharma: l’americana Pfizer vorrebbe rafforzarsi con la fusione con l’irlandese Allergan; la (ahimè, solita) Glaxo di Verona ha annunciato la mobilità di 60 dipendenti; la Abbot-AbbVie di Latina ne licenzierà 27.
Insomma, altra gente senza lavoro. Ma nelle ultime settimane, non si è parlato d’inversione di tendenza, di dati che segnano l’11,8% di disoccupati con un calo dell’8,1%?
twitter@laurabonani
6 novembre 2015 – Laura Bonani – La Nuvola del Lavoro Corriere
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N.d.R.: Tra il 2004 e il 2014 i “medicinali e preparati farmaceutici” hanno registrato la maggiore crescita tra tutti i settori dell’economia: +11 miliardi di euro (fonte Istat IMS).
Le esportazioni rappresentano il 72% del fatturato, in forte crescita rispetto a 10 anni fa (46%)
Nel contempo la R&S è inferiore a quella dei principali Paesi europei e, nel periodo 2007/2014, ha licenziato 13.400 informatori.
Inoltre i medici possono consigliare prodotti non rimborsati per sfuggire alle minacce delle varie ASL sui budget di spesa loro assegnati.
Ognuno tragga le conclusioni che ritiene più opportune.