In Italia solo 5 mila pazienti colpiti da patologie valvolari vengono operati ogni anno con tecniche mininvasive, a fronte degli oltre 50 mila della Germania. «Non è più accettabile – denuncia Francesco Romeo, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), dal congresso nazionale della Società scientifica che vede confluire a Roma, dal 16 al 19 dicembre, oltre 2.500 specialisti. «Vogliamo avere la possibilità di estendere a tutti i pazienti, anche quelli ultrasettantacinquenni, la possibilità di fruire di questi interventi percutanei che potrebbero garantire magari altri dieci anni di vita e la cui mortalità è quasi zero».
Prevista anche la presentazione al Congresso Sic delle nuove linee guida che “abbattono” i valori del colesterolo Ldl al limite massimo di 100mg/dl, con le novità in terapia che affiancano l’uso trentennale delle statine. Le nuove linee guida per il trattamento delle dislipidemie hanno una parola d’ordine: abbassare il colesterolo. Le novità sono già state evidenziate nell’ultimo congresso della Società europea di cardiologia lo scorso agosto a Roma: il solo valore da considerare è quello del colesterolo Ldl, che deve essere compreso tra 70 e 100 mg/ml. Al congresso si parla anche di una nuova classe di anticorpi monoclonali, gli anti-PCSK9: agiscono sul recettore che metabolizza il colesterolo, bloccando l’enzima che impedisce all’organismo di eliminare l’Ldl. “Sono farmaci costosissimi – osserva Romeo – non ancora erogati dal sistema sanitario nazionale, e per questo sono destinati oggi ai pazienti che non rispondono alle statine, affetti da dislipidemie familiari e genetiche».