Proposta Ordine medici Napoli, firma consenso informato a pazienti prima di ogni ricovero
Roma, 22 ott. (AdnKronos Salute) – Potrebbe essere “mortale” per la sanità italiana, un vero e proprio colpo di grazia per il Servizio sanitario nazionale, l’apertura di un filone di richieste di risarcimento agli ospedali per infezioni nosocomiali, eventi purtroppo impossibili da azzerare. A lanciare l’allarme il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti, che riflette sul maxi risarcimento da 1 milione di euro – di cui si è avuta notizia pochi giorni fa – accordato dal tribunale di Napoli alla famiglia di un paziente morto per infezione dopo un banale intervento all’ospedale Cardarelli, struttura che dovrà pagare l’ingente somma.
Un tema, quello delle infezioni nosocomiali, su cui Scotti fa un appello alle Istituzioni sanitarie che, in primo luogo, “devono impegnarsi al massimo contro questi eventi che pesano troppo soprattutto in termini di vite umane e sofferenze – dichiara il medico all’AdnKronos Salute – oltre a rappresentare un alto costo economico”.
L’invito alle Istituzioni è anche ad avere “massima attenzione alla trasparenza e all’informazione sull’argomento”. E il presidente dei medici napoletani fa una proposta provocatoria: “Facciamo firmare il consenso informato sul rischio di infezione ospedaliera ad ogni ricovero”.
Il rischio di ‘default’ degli ospedali è infatti enorme, “nel caso i gruppi legali che si occupano di contenzioso sanitario decidessero di sfruttare questo filone”, dice Scotti evidenziando due elementi che rendono la questione particolarmente preoccupante: le nuove indicazioni nelle legge di Stabilità, che prevedono che le aziende ospedaliere in deficit possano entrare in piano di rientro, e i dati scientifici sui superbatteri resistenti agli antibiotici. “Le infezioni ospedaliere sono un problema intrinseco delle strutture sanitarie, luoghi dove più facilmente si sviluppano microrganismi resistenti proprio perché si usano più armi per combatterli”, ricorda Scotti.
I superbatteri, dunque, sono un pericolo noto e frequente degli ospedali. “E’ ovvio che è necessario impegnarsi al massimo per ridurre queste eventualità, applicare tutte le procedure previste e vigilare perché le aziende potenzino i servizi di risk management, mantenendone l’indipendenza necessaria per un organismo di controllo. Detto questo, però, sappiamo che il rischio non può essere azzerato. E le cause legali potrebbero moltiplicarsi”, conclude Scotti.
Il numero uno dell’Ordine napoletano invita a una riflessione collettiva sulle denunce in sanità, di fronte a questo nuovo scenario. “Dobbiamo capire se in questo Paese esiste un interesse collettivo o vale solo quello individuale. I risarcimenti chiesti all’ospedale, infatti, tolgono risorse alla struttura, quindi alle cure di tutti, perché la ‘coperta’, oltre a essere corta, è una sola”.
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