Di capitano ce n’è uno solo, Francesco Totti. Ma anche di Sigma-Tau ce n’è una sola, ed è sconsolante vedere che una delle più importanti e significative aziende farmaceutiche italiane, si trovi in gravi difficoltà. Così gravi da mettere in cassa integrazione 569 dipendenti, al termine della quale verranno probabilmente licenziati.
Nonostante il forte impegno nella ricerca – il 16 per cento del fatturato – e forse in parte proprio in seguito ai mancati ritorni di questi investimenti, oggi la Sigma-Tau attraversa il momento più difficile della sua relativamente breve vita. Forse ad aggravare la situazione è stata anche la recente scomparsa di Claudio Cavazza, che la fondò nel 1957 puntando molto non solo sul prodotto, ma appunto anche sulla ricerca. Settore nel quale la farmaceutica contava ben 385 persone su 2441 dipendenti, solo due anni fa. Adesso, come altre aziende nazionali e internazionali hanno già fatto, la Sigm-Tau taglia. Forse per salvare l’azienda, forse per ristrutturare. Forse. Di certo 569 dipendenti, che hanno costruito il futuro dell’industria di Pomezia in oltre cinquant’anni di attività, sono davanti ai cancelli per protestare contro le misure prese.
Il merito del capitano della Roma è di aver catturato l’attenzione dei mass-media sui dipendenti in cassa integrazione e dell’azienda. Ma, come si vede dal filmato, quando Totti chiede ai lavoratori “che possiamo fare per voi?” la risposta fa tenerezza: “Metti il cappellino con scritto 569″ e cioè il numero dei cassintegrati. L’assistente romanista che replica “così l’ammoniscono” è un po’ troppo cruda. Però Totti, se pensasse che fosse utile indossare il cappellino, lo farebbe di sicuro. A suo merito va ricordato che – nonostante non sia amato da alcune tifoserie (eppure il cassintegrato laziale gli vuole comunque bene) è un ragazzo dal cuore d’oro. Come pochi altri calciatori. Magari nel calcio ci fossero altri esempi simili.
30 gennaio 2012