Effetti negativi della spending review, riorganizzazione della rete ospedaliera, potenziamento dell’assistenza territoriale. Queste alcune delle questioni sollevate dai rappresentanti dei sindacati nel corso delle audizioni in Commissioni Bilancio e Affari sociali. Proposte anche diverse soluzioni.
02 LUG – Proseguono le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica. Protagonisti questa mattina i rappresentanti dei sindacati medici ascoltati dalle Commissioni riunite di Bilancio e Affari sociali della Camera. Queste le sigle audite: Aaroi, Aio, Anaao Assomed, Cimo-Asmd, Cgil Medici, Cisl Medici, Fimmg, Fimp, Snami, Sumai, Uil Fpl Medici, Ugl.
Diverse le problematiche sollevate, dalle disuguaglianze assistenziali patite dai cittadini nelle diverse regioni alla rinuncia alle cure da parte di circa 9 milioni di italiani per il costo dei ticket, dall’esigenza di avviare un modello di presa in carico del paziente sempre più incentrato sul territorio alla necessità di affrontare il problema del contenzioso medico-legale per aggredire gli sprechi derivanti dalla medicina difensiva.
Vediamo in sintesi gli interventi dei rappresentanti sindacali.
Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac. “Oggi, l’esigenza di contenimento della spesa sanitaria deve condurre in generale a rimodulare il modello strutturale e organizzativo del Ssn, rendendolo più efficiente, ma senza che la sua efficacia (e quindi la sua qualità) ne sia ridotta: si tratta perciò di un impegno politico di alto profilo etico e civile, giustamente focalizzato come una sfida nel tema dell’audizione odierna. Una sfida che l’Aaroi-Emac intende raccogliere con pieno spirito collaborativo e propositivo, dichiarando la sua disponibilità ad offrire il massimo contributo ad una riorganizzazione del Ssn adeguata per tale finalità, purché progettata con la massima chiarezza rispetto alla centralità della sua natura pubblica e alla trasparente definizione di ruoli, di competenze, e naturalmente delle corrispettive responsabilità professionali. Ma affinché questa riorganizzazione sia realmente sostenibile, si dovrà preliminarmente valutare e probabilmente correggere l’appropriatezza del sistema, attraverso la ridefinizio