“La pressione a 120 è già troppo alta” la svolta degli Usa
Redazione Fedaiisf
In un colpo solo, trasforma alcuni milioni di italiani in potenziali soggetti a rischio che potrebbero avere bisogno di farmaci.
LA CORSA all’abbassamento dei valori della pressione ricomincia. Uno studio del National heart, lung and blood institute statunitense, in un colpo solo, trasforma alcuni milioni di italiani in potenziali soggetti a rischio che potrebbero avere bisogno di farmaci. La ricerca Sprint abbassa infatti il valore della pressione sistolica, cioè la massima, a 120. Le persone che restano sotto, dice il lavoro che ha coinvolto 9.300 soggetti a rischio ed è stato interrotto un anno prima perché i risultati erano chiari, vedono ridursi di un terzo la probabilità di avere l’infarto o l’ictus e di un quarto quella di morire. Tutto questo malgrado le più recenti linee guida delle società scientifiche sia americane che europee avessero ritoccato verso l’altro proprio il limite della massima portandolo a un valore compreso tra 140 e 150 a seconda dell’età del paziente.