Sarà un decreto legge di 27 articoli. All’interno intramoenia e riordino dell’assistenza territoriale. Ma anche non autosufficienza, farmaci e governo clinico e molto altro ancora. Fissati i Lea per malattie croniche e rare e nuove norme per la responsabilità professionale. Andrà al Cdm del 31 agosto. Ecco la bozza.
27 AGO – Si intitola “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute” ed è un decreto legge. Illustrato alle Regioni lo scorso 24 agosto approderà al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo. Poi toccherà al Parlamento che sarà chiamato ad esprimersi su una vera e propria "mini riforma sanitaria".
Si parte dalle norme per la "razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria", per passare ad altre misure riguardanti la "promozione di corretti stili di vita e riduzione dei rischi connessi all’alimentazione e alle emergenze veterinarie". E poi una serie di "disposizioni in materia di farmaci e di servizio farmaceutico", per concludere con alcune norme finali su diversi temi.
Da sottolineare, tuttavia, che tra i numerosi argomenti trattati nel decreto non figura alcuna misura che possa essere riferita a quell’accenno a nuove liberalizzazioni e privatizzazioni nella sanità di cui parla invece l’agenda di governo diffusa venerdì scorso.
Del resto, in un’intervista a Repubblica di ieri, lo stesso Ministro Balduzzi ha risposto così alla domanda della giornalista che insisteva per sapere se il Governo ha intenzione o meno di privatizzare la sanità: "Ma siamo matti. Abbiamo una delle migliori sanità del mondo, in cui il privato sta dentro le regole del servizio sanitario pubblico. Cosa vorrebbe dire aprire al privato: far pagare di più? O finanziarie in altro modo il servizio sanitario nazionale chiedendo ai cittadini più ricchi di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria? Il mio programma è un altro: che tutto sia nella massima trasparenza perché la si smetta di giocare alle spalle del servizio pubblico. Dopo di che, ci s