“Una comunità non può fare a lungo qualcosa per qualcuno se pochi sono quelli disposti a dare qualcosa di sé a questa comunità”.
Ci sarà qualcuno fra i miei (pochi) lettori che condivide questo pensiero illuminante di J. F. Kennedy? E ci sarà qualcuno fra i miei (pochi) lettori che nella vita di tutti i giorni, durante i quali tutti abbiamo una collocazione lavorativa, si pone la domanda?
Sulla barca della vita tantissimi sono i naviganti che con frenetico ottimismo e fiducia illimitata nel barcaiolo di turno non si accorgono, per tempo, che la barca dell’ottimismo e della fiducia va per mare con comandanti e mozzi dozzinali e la stessa nave spesso è arrugginita, quasi sempre corsara, forse anche cialtrona e, in non pochi casi, anche cogliona.
Sono le riflessioni, ancorché vecchie, che mi sono tornate in memoria navigando (si dice così?) su internet e leggendo, in primis, dei licenziamenti di un numero impressionante, 10/15 mila, di informatori scientifici del farmaco, di accorpamenti fra aziende, mentre sulla stampa nazionale si