Come per le scoperte degli ultimi decenni, oggi e nei prossimi 10 anni ci troviamo e ci troveremo in una fase di lancio di nuove molecole che avranno un grande impatto sulla vita di ognuno di noi. Come successo per l’Epatite C, in un futuro prossimo avremo a portata di mano farmaci molto efficaci ma allo stesso tempo costosi: la sfida odierna è quella di non lasciare indietro nessuno, malgrado la presenza di una popolazione sempre più anziana e polimorbida, e dunque a una domanda sempre più ampia di cura.
Il problema etico dell’accesso è la vera, grande sfida delle Istituzioni nel prossimo futuro. In sanità, parallelamente alle nuove scoperte e ai sensibili miglioramenti delle possibilità di cura, corrisponde sempre un maggiore fabbisogno finanziario per garantirne l’accesso. In un quadro economico-finanziario come quello attuale, garantire l’accesso per tutti alle nuove terapie è un compito arduo.
Studio I-Com – 30-09-2015
Anno: 2015
N° pagine: 88
Autori: Cinzia ARU, Maria Rosaria DELLA PORTA, Davide INTEGLIA, Eleonora MAZZONI
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I
Il convegno ha messo a confronto i principali stakeholder del sistema sanitario e industriale sugli scenari legati all’arrivo di terapie innovative, senza precedenti negli ultimi decenni, e sulle possibili risposte delle istituzioni competenti per assicurare da un lato i maggiori benefici possibili per i pazienti e dall’altro la sostenibilità economica del SSN. Ciò senza trascurare i profili industriali, legati alla possibilità per l’Italia di ospitare la produzione e la ricerca relativi alle nuove molecole in via di commercializzazione. In occasione dell’evento, è stato presentato uno studio che intende analizzare e approfondire i principali temi affrontati nel dibattito.
Nella plenaria finale sono stati presentati i temi discussi e principali output di ciascun I-Group, così divisi:
I-Group 1 – La grande scommessa dell’accesso alle cure innovative
I-Group 2 – La grande scommessa della sostenibilità economica ed industriale
Programma
Presentazione I-Com
Studio I-Com
Comunicato stampa
Messaggio del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin