Comunicato stampa
FARMACEUTICA, I FATTI DI PARMA. FILCTEM-CGIL: “UN SISTEMA CHE RISCHIA LA COMPROMISSIONE COMPLETA DEL SERVIZIO SANITARIO”
Le denunce del sindacato anticipate in un recente convegno sull’informazione scientifica del farmaco
“Un sistema che – denuncia la Filctem-Cgil – sta rischiando la compromissione completa del servizio sanitario, a causa del mancato rispetto della legislazione vigente e dei controlli, irrispettoso del carattere etico che dovrebbe rappresentare il carattere predominante in questo importante settore della politica industriale”.
Eccole allora le dichiarazioni eloquenti del 3 maggio al convegno che partiva dal ruolo determinante dell’informazione scientifica:
“Negli ultimi anni l’industria farmaceutica nazionale si è contraddistinta per la tenuta e la capacità di sostenere la crescita, tanto da essere una delle poche certezze per il nostro paese. Tutto ciò è assolutamente necessario che sia accompagnato dal rispetto dei diritti dei lavoratori e delle leggi”, aveva così esordito nella sua relazione Sergio Cardinali, del Dipartimento chimico-farmaceutico FilctemCgil.
“L’attività di informazione scientifica del farmaco – aveva ricordato Cardinali – è normata per legge, proprio a garanzia del Servizio Sanitario Nazionale e dei cittadini; ma, con il diffondersi di delibere regionali, di singole USL e aziende ospedaliere si stanno di fatto inserendo criteri nuovi, alcuni dei quali al limite della legalità, oltre a non essere rispettosi dei contratti collettivi nazionali
“Noi non abbiamo dubbi: la Filctem-Cgil intende valorizzare la natura etica del rapporto tra l’informatore scientifico del farmaco e il medico, e chi è deputato al controllo rischia di rendersi colpevole di quello che accade”, aveva concluso Cardinali.
“La figura dell’informatore scientifico del farmaco è al crocevia del delicato rapporto tra industria di produzione farmaceutica, funzione del Servizio Sanitario Nazionale e utenti”, è quanto aveva detto Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil, concludendo il convegno.
“E’ sbagliato pensare – aveva aggiunto Miceli – che un settore ad alto valore aggiunto come quello della farmaceutica possa inserire gli informatori scientifici del farmaco nei contratti Enasarco, al pari di venditori e piazzisti. Una brutta direzione quella che si sta profilando”. “La buona sanità dunque – aveva concluso il segretario – passa soprattutto da una concezione non mercantile dell’informatore. Da qui la nostra attenzione, poiché è il punto di partenza di una politica della salute che si deve sottrarre alla pura e semplice contrazione dei costi, per divenire buona prassi”.
Roma, 9 maggio 2017
Relazione Cardinali Industria Etica 4.0 Perugia
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